Gay pride, oltre 12mila persone in corteo: «Denunceremo il Comune»

Domenica 9 Giugno 2019 di E.B.
Gay pride, oltre 12mila persone in corteo: «Denunceremo il Comune»
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TRIESTE -  12mila persone in corteo per i diritti di tutti sono quelle che hanno sfilato ieri - sabato 8 giugno - per le vie del centro cittadino partecipando al corteo del Fvg Pride. La folla è partita dalla Stazione ferroviaria, in un percorso sulle tracce della memoria che è giunto infine in Piazza Unità, «per riprendersi gli spazi pubblici negati da un’amministrazione che discrimina una parte della propria cittadinanza».

A comporre il corteo, svoltosi in maniera gioiosa ma ordinata, più di 70 associazioni e realtà del territorio, oltre a moltissimi singoli cittadini e famiglie che hanno voluto esprimere il proprio sostegno alla manifestazione con una concreta partecipazione. Presenti anche alcuni sindaci e assessori comunali (di Muggia, Pozzuolo, Aiello, Gradisca d’Isonzo, Cervignano) che hanno scelto di patrocinare il Pride hanno voluto sfilare in corteo in segno di sostegno, oltre al consigliere regionale Furio Honsell, che già da sindaco di Udine aveva partecipato al precedente Fvg Pride. Una volta giunto in Piazza Unità è stato ricordato l’inizio, con il discorso di Mussolini del ’38, di uno dei periodi più bui della storia italiana, e si sono succeduti i discorsi delle realtà aderenti alla manifestazione in italiano, sloveno e con traduzione simultanea nella lingua dei segni.
 

 


«Le persone Lgbt non sono state ben accette nel Comune - ha denunciato Antonella Nicosia presidente del Comitato Fvg Pride e di Arcigay Arcobaleno Trieste e Gorizia onlus -  la casa che dovrebbe essere di tutti i cittadini/e, ma invece può ospitare senza problemi i sodali di Casapound, come accaduto qualche settimana fa. Non abbiamo avuto il permesso di allestire il palco in questa piazza ma Dipiazza, per paura di un ricorso al Tar ci voleva dare il contentino di Piazza Verdi. Ci dispiace Sindaco, porteremo la sua amministrazione in tribunale per le discriminazioni nei confronti di chi lei dovrebbe rappresentare. La Regione invece, per rispettare le promesse agli integralisti religiosi, ha tolto qualsiasi finanziamento al progetto "A scuola per conoscerci", medaglia del Presidente della Repubblica, elogiato a livello bipartisan, che quest'anno celebra i dieci anni di attività. L'omofobia, la transfobia permea la nostra società, induce giovani al tentativo di o al suicidio, istiga e uccide. Chi non si oppone a questa violenza in particolare, come anche alla violenza di genere, è complice di quei fatti di cronaca che troppo spesso sentiamo».




 

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