Fugge all’alt della Polizia, denuncia il furto dell’auto per sviare i sospetti

Venerdì 22 Novembre 2019 di E.B.
Fugge all’alt della Polizia, denuncia il furto dell’auto per sviare i sospetti
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TRIESTE- Fugge pericolosamente dal controllo della Polizia Locale
Il giorno dopo denuncia il furto dell'auto per sviare i sospetti su di se. Ma andiamo con ordine. Da un normale controllo di polizia stradale alla denuncia per simulazione di reato: il tardo pomeriggio di qualche giorno fa una pattuglia stava eseguendo un monitoraggio dei veicoli in transito in piazza dell'Ospitale. Ad un certo punto da via Timeus è sbucata un'Opel Meriva slovena. Il conducente, alla vista delle divise, ha frenato tanto bruscamente da far spegnere il motore.

Gli operatori della Polizia Locale lo hanno dunque invitato ad accostarsi per una verifica ed il conducente, di primo acchito, ha accennato  a farlo ma un attimo dopo ha cambiato idea: ha  ingranato la marcia per ripartire  a forte velocità imboccando via della Fonderia, senza valutare che quella direttrice riporta inevitabilmente in piazza dell'Ospitale (da via San Maurizio). Gli Agenti si sono dunque  preparati ad intercettarlo: l'Opel è comparsa in fondo alla via, il conducente si è accorto di andare incontro alla pattuglia e si è fermato: una volta messa la retromarcia, è salito sul marciapiede di largo Barriera Vecchia - in mezzo ai passanti ed ai tavolini del bar - per ripartire  in via Carducci a forte velocità con tutti i semafori rossi, facendo perdere le proprie tracce.

La Sala Operativa, intanto, aveva già diramato a tutte le pattuglie sul territorio targa modello e colore del veicolo da ricercare. La mattina successiva una pattuglia ha visto l'Opel abbandonata e piena di ammaccature alla fine di pendice Scoglietto, sotto l'Università;  ha accompagnato sul posto il proprietario, M.D. 23 anni residente in Slovenia (raggiunto attraverso il padre che vive in città): il giovane ha esibito una denuncia di furto sporta proprio quella mattina, nella quale dichiarava di aver usato il mezzo per l'ultima volta il giorno precedente, molto prima del trambusto di largo Barriera.  Il documento sembrava quindi scagionarlo: peccato che la pattuglia aveva visto bene in faccia M.D. quando, col finestrino completamente abbassato, sembrava inizialmente disposto a fermarsi per il controllo. L’episodio si è perciò concluso con una denuncia per simulazione di reato e una serie di pesanti sanzioni per la condotta di guida pericolosa del giorno prima (velocità, transito sul marciapiede e 3 passaggi col rosso).
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