TRIESTE - Sono 21 le unità immobiliari sottoposte a sequestro finalizzato alla confisca «per equivalente», sino a concorrenza di 1,4 milioni di euro, su decreto emesso dal gip del Tribunale di Trieste. La misura è stata notificata dalla finanza presso l’abitazione dei coniugi N.S. e R.S., rispettivamente imprenditore nel settore delle ristrutturazioni immobiliari e titolare di un boutique hotel del capoluogo giuliano.
Tra gli immobili interessati, tutti situtati nel centro cittadino, vi sono l’abitazione della coppia, un intero palazzetto da ristrutturare e la pregevole sede di un’attività commerciale. Gli investigatori hanno scoperto che N.S. - mentre la S.r.l. di cui è amministratore era sottoposta a verifica fiscale - allo scopo di sottrarsi al pagamento delle ingenti imposte evase e relative sanzioni (aveva peraltro omesso la presentazione della dichiarazione dei redditi per l’anno 2017), ha trasferito 1,3 milioni di euro dal conto corrente aziendale a quello di due società che aveva da poco costituito in Macedonia del Nord, insieme alla moglie.
Dopo pochi giorni, le due società balcaniche hanno ritrasferito quasi integralmente la somma sul conto della ditta giuliana facente capo alla coniuge, la quale ha reinvestito tali risorse in una palazzina da ristrutturare e in parte per il pagamento preliminare di altri immobili.