Trieste. Ferriera: fatta esplodere l'area a caldo dopo 123 anni di storia

Lunedì 19 Settembre 2022 di E.B.
Trieste. Ferriera: fatta esplodere l'area a caldo dopo 123 anni di storia

TRIESTE - Lo storico impianto siderurgico di Servola, la Ferriera, chiuso due anni fa dopo 123 di storia industriale e sociale, ieri sera - domenica 18 settembre - è stato materialmente cancellato.

Un'esplosione ha abbattuto le ultime cinque costruzioni (quattro manufatti e un camino) ancora in piedi, dopo che, dal momento della chiusura dei cancelli, la Siderurgica Triestina (la vera ragione sociale oggi) di proprietà del Cav.Arvedi di Cremona, ha smantellato tutto ciò che di ferro c'era nell'area per trasferirlo (e riciclarlo) negli impianti cremonesi. La Icop ha fatto il resto, ripulendo interamente la zona. È la cosiddetta area a caldo dello stabilimento, quello dove c'erano gli altoforni; l'adiacente area a freddo dove c'è il laminatoio, l'acciaieria, resterà in piedi, anzi, è previsto un suo sviluppo con assunzione di mano d'opera, oltre all'assorbimento degli operai fuoriusciti dalla Ferriera e temporaneamente in cig in attesa, appunto, di ricollocamento.

Il punto finale alla Ferriera lo aveva messo l'Accordo di programma del 27 Giugno 2020 in Prefettura. Gruppo Arvedi, I.CO.P. S.p.A.- PLT i ministeri Sviluppo Economico, Ambiente e Infrastrutture e Trasporti, Agenzia Nazionale politiche attive Lavoro, Agenzia Demanio, Porto di Trieste, Regione Fvg e Comune di Trieste mettevano in moto il progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico-produttivo dell'ex area a caldo che era già stata chiusa nel marzo precedente. Il futuro: un polo industriale con oltre 400 occupati (l'attività 'a freddò di Arvedi) e una piattaforma logistica collegata, gestita da Icop-PLT. Nell'ex area a caldo, quella spianata, sorgerà un polo logistico, un nuovo snodo ferroviario e l'allungamento della banchina portuale, con investimenti per 300 milioni di euro, di cui 200 già previsti nel piano industriale del Gruppo Arvedi e 55 stanziati dal Mise con un contributo a fondo perduto, destinati a un Contratto di sviluppo di tutela ambientale, in parte cofinanziato dalla Regione.

«Finisce un'epoca. Abbiamo avuto sicuramente grandi problemi, venti anni di battaglie. Poi l'ex area a caldo della Ferriera diventerà un'area strategica per la città, per cui ci sarà una crescita importante». L'ha detto il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza alla cerimonia di abbattimento di cinque manufatti dell'ex impianto siderurgico. «E poi basta con l'inquinamento - ha aggiunto -. Per gli abitanti della zona sarà molto positivo. Mi ricordo delle famiglie che venivano da me. Magari erano in quattro e tre avevano problemi oncologici. Non dimentichiamoci di che cosa ha rappresentato la Ferriera. Dava lavoro ma ha anche creato grossi problemi di salute agli abitanti di Servola». «È stata una storia lunga e dolorosa. Ora finalmente è finita, ci mettiamo una bella pietra sopra», ha concluso. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci