Ok dall'aula di Bruxelles alla norma salva-Prosecco «Ora il Prosek va bocciato»

L'Europarlamento approva la riforma del sistema Dop-Igp a larga maggioranza

Venerdì 2 Giugno 2023 di Angela Pederiva
Ok dall'aula di Bruxelles alla norma salva-Prosecco «Ora il Prosek va bocciato»

Via libera anche in plenaria all'emendamento salva-Prosecco. Dopo aver registrato l'unanimità in commissione Agricoltura, ieri la riforma del sistema di Denominazione di origine protetta e Indicazione geografica protetta è stata approvata da una larghissima maggioranza pure nell'aula del Parlamento europeo. Con 603 voti a favore, a fronte di soli 18 contrari e 8 astenuti, il testo prevede fra l'altro che le menzioni tradizionali come Prosek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp.


IL RISULTATO
La nuova normativa prevede la protezione rinforzata degli alimenti e delle bevande legati a specifici territori anche se usati come ingredienti e nel commercio online, nonché la trasparenza in etichetta sull'origine delle materie prime per le Igp e sul nome dei produttori delle Dop.

Grazie agli emendamenti trasversali, inoltre, vengono messe in sicurezza alcune denominazioni italiane la cui esclusiva è stata messa in discussione da altri Paesi negli anni scorsi, come appunto nel caso del Prosecco nordestino "insidiato" (anche se non certo per numeri) dal Prosek croato. Nelle prossime settimane cominceranno i negoziati tra l'Europarlamento, la Commissione europea e il Consiglio Ue per definire il nuovo regolamento. La conclusione è attesa per l'autunno, durante la presidenza di turno spagnola. «Un risultato che dimostra come quando si condividono obiettivi sostanziali, lasciando da parte istanze superficiali e di parte, è possibile raggiungere compromessi ambiziosi, nel solo interesse dei nostri agricoltori e produttori», ha commentato il dem Paolo De Castro, relatore del provvedimento, particolarmente atteso dalle associazioni di categoria. Ha evidenziato Coldiretti: «Con la riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine è in gioco il primato italiano nell'Unione europea con 883 prodotti riconosciuti, tra alimentari e vini, che sviluppano un valore di 19,3 miliardi di euro con il contributo di oltre 86mila operatori. Dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso made in Italy alimentare, che nel mondo vale oltre 120 miliardi di euro».


IL CONTENZIOSO
Quanto alla questione Prosek-Prosecco, il presidente Ettore Prandini ha definito l'esito del voto «un indirizzo significativo in attesa del pronunciamento definitivo sulla vertenza che oppone l'Italia alla Croazia da parte della Commissione». Al di là di questo pronunciamento politico, infatti, è ancora pendente il verdetto di Bruxelles sulla richiesta di Zagabria, presentata prima di questa riforma. I leghisti sono fiduciosi: «Bene la chiarezza sulla non sovrapposizione tra diversi livelli di indicazione geografica, elemento che, ci auguriamo, possa fare la differenza nel contenzioso», affermano Marco Zanni (presidente del gruppo Id), Marco Campomenosi (capo-delegazione), Elena Lizzi (relatrice ombrain commissione Agri) e Danilo Oscar Lancini (relatore ombra in commissione Inta). Come già ricordato in passato dall'eurodeputato Gianantonio Da Re, durante i negoziati di adesione della Croazia all'Unione europea la Commissione aveva respinto l'istanza di registrazione, in quanto tale riconoscimento avrebbe provocato confusione tra i consumatori. Poi però la domanda è stata nuovamente presentata, ma il leghista non ha cambiato idea rispetto ad allora: «Noi trevigiani, ma tutti gli italiani, pretendiamo che l'Ue intervenga immediatamente affinché vengano assolutamente tutelati i produttori veneti di Prosecco di fronte alla reiterazione di questa assurda e, oserei dire, disonesta richiesta».

Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 11:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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