TRIESTE - L'Unione Europea procede - come spesso accade - in ordine sparso sulle restrizioni anti-Covid: fra i Paesi confinanti al Nordest non serve più il green pass per entrare in Slovenia e Croazia.
Slovenia
Da sabato scorso, 19 febbraio, il governo di Lubiana ha deciso di rivedere le condizioni d’ingresso nel Paese e quindi da oggi - 21 febbraio - non ci sono più restrizioni, nessun certificato di negatività o di avvenuta vaccinazione è richiesto e non è più necessaria la quarantena, anche per chi non è vaccinato a parte i settori della sanità, dell’assistenza sociale e delle carceri. Tuttavia, le raccomandazioni dell’Unione europea sulla limitazione temporanea dei viaggi non essenziali, che si applicano all’arrivo in Slovenia da Paesi terzi, sono comunque ancora in vigore. Sulla base di questo, il viaggio di sloveni in Paesi Ue per motivi non urgenti è aperto a tutti i vaccinati.
Rimane invece l’obbligo della certificazione e della mascherina per entrare in locali sanitari (ospedali, case di riposo, ambulatori) e non in negozi o ristoranti. Ormai è superato il picco di Omicron: in Slovenia negli ultimi 7 giorni la media dei casi di positività è stata di 4.600 ogni 24 ore e 16 decessi giornalieri (su una popolazione di 2 milioni e 100mila abitanti).
Croazia
Anche in Croazia sono state allentate le restrizioni: le persone provenienti direttamente dai Paesi e/o Regioni UE e Paesi associati all'area Schengen non ancora in possesso di un certificato digitale Covid possono comunque entrare presentando l’esito negativo a un tampone effettuato nelle ultime 72 ore o nelle ultime 24 ore se antigenico rapido. Chi è guarito dal Covid e ha il certificato medico è esentato dall’obbligo di tampone.
La Croazia ha creato anche una app da scaricare e su cui registrarsi per avere tutte le informazioni: è però solo in due lingue, inglese e inglese, oltre al croato, non in italiano.