Controllore choc sul bus: «Ma voi colorati siete tutti scemi?»

Mercoledì 7 Febbraio 2018 di E.B.
Controllore choc sul bus: «Ma voi colorati siete tutti scemi?»
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TRIESTE - Si è rivolto ad uno studente universitario di colore facendogli questa domanda: «Ma voi colorati siete tutti tumbani (scemi, ndr)?". A lasciare attoniti i passeggeri che in quel momento si trovavano a bordo dell'autobus della linea 17 un controllore della Trieste Trasporti. A riferire l'episodio su Facebook è un giovane triestino, Pietro Faraguna raccontando in un post per filo e per segno quanto è successo: "Trieste, in autobus verso l'Università: controllo dei biglietti. Quando succede durante i periodi di lezione, l'autobus di solito si svuota repentinamente, con gente che ancora un po' scende dal finestrino. Ma ora ci sono esami, e per di più è tardino e c'è poca gente.  Così ho il tempo di meravigliarmi, perché il controllore guarda il mio biglietto distrattamente da due metri: o il tizio è superman, o potrei averlo timbrato due giorni fa. Vabbè.  Dopo qualche secondo parte una discussione dietro di me: il controllore contesta a un ragazzo di aver timbrato due volte nello stesso spazio. Penso: il suo biglietto deve averlo guardato bene". "Ah: il ragazzo - che vista l'età e la destinazione è presumibilmente uno studente universitario - ha la pelle nera - si legge nel post di Faraguna - tanto nera che a un certo punto il controllore gli dice "ma voi colorati siete tutti tumbani?" [per i non triestini: "colorato" vuol dire di colore non rosa, ma nero; tumbano vuol dire "scemo"]". 

"Dopo un attimo di imbarazzo generale - si legge ancora nel post - interveniamo in tre o quattro, dicendo al controllore che - abbia ragione o meno sulla timbratura del biglietto - è inaccettabile gli rivolga un insulto razzista". Dunque Faraguna prosegue: "Chiediamo al controllore di darci il suo nome, posto che non ha nessun cartellino identificativo. Lui si rifiuta e incomincia ad apostrofare anche gli autoctoni intervenuti.  Non contento, solo a quel punto tira fuori il libretto e si mette a fare il verbale al "tumbano colorato", visto che "voi" (cioè noi autoctoni intervenuti) "siete tanto furbi". Insomma: per ripicca". Secondo Faraguna "mi pare giusto che chi viaggia senza biglietto paghi una sanzione, mi pare altrettanto giusto che chi abusa del suo incarico di un pubblico servizio paghi la sua. Ve lo racconto qui non perché ci sia nulla di eroico nell'essere intervenuto, ma per dire che una volta presa l'iniziativa, poi in tanti si sono ribellati. Un professore di storia seduto davanti a me mi ha lasciato i contatti per segnalare la cosa alle autorità competenti - cosa che non mancheremo di fare. Mi è parso un segno del destino fosse un professore di storia: mi ha fatto venire in mente, con infinita amarezza, Montgomery, Alabama, 1 dicembre 1955."

La Trieste Trasporti intende avviare un’azione per l’accertamento dei fatti.
Il presidente e l’amministratore delegato Pier Giorgio Luccarini e Aniello Semplice, esprimono
«grande amarezza e stupore per le parole e la condotta riferite a un nostro assistente. L’azienda ha sempre incoraggiato rapporti professionali, rispettosi e composti con la clientela e preteso dai propri dipendenti la rigorosa osservanza del codice etico. L’episodio, seppure ingiustificabile, va considerato isolato e non deve segnare negativamente la professionalità del reparto».
Ultimo aggiornamento: 18:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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