Fedriga: «Secondo le stime il Friuli Venezia Giulia non diventerà arancione»

Sabato 4 Dicembre 2021
Massimiliano Fedriga

TRIESTE - «Secondo le stime non dovremmo raggiungere la zona arancione, però ricordo che l'ultimo decreto, che è stato particolarmente voluto dalle Regioni, di fatto mette in sicurezza le attività economiche anche in zona arancione, perché in zona arancione chi è vaccinato o chi ha superato la malattia di fatto vive esattamente come in zona bianca, perché può fare tutte quelle attività che faceva in zona bianca.

Quindi garantiamo l'economia e garantiamo la sicurezza sanitaria». Lo ha detto il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, parlando a margine di una conferenza stampa sulla situazione sanitaria in regione. Fedriga ha spiegato che «se oggi in Fvg avessimo tutta la popolazione e la platea che si può vaccinare, vaccinata, non vedremmo nemmeno lontanamente la zona gialla. Continuiamo a lavorare affinché la gente partecipi alla campagna vaccinale, soprattutto chi ancora non si è vaccinato», ha concluso. 

Plauso al decreto

In precedenza il governatore del Friuli Venezia Giulia ha detto che quando c'è stato bisogno «di criticare il Governo nelle cose concrete non mi sono risparmiato, ma devo dire che su questo decreto c'è stato un grande ascolto da parte del Presidente del Consiglio che ringrazio, perché c'è stata una collaborazione istituzionale tra Regioni e governo. Quindi Draghi penso che abbia dimostrato che l'ascolto e l'azione - che il Governo ha avuto il coraggio di mettere in campo - sono misure efficaci e riescono a tenere insieme il Paese e a dare risposte efficaci ai nostri cittadini». 

I controlli
Fedriga ha parlato anche dei controlli sui green pass: «Non ci sono ancora indicazioni precise ma il governo ha detto che si tratta di controlli a campione. I controlli sono utilissimi, ma siamo in una pandemia», ha ricordato Fedriga richiamando tutti a un senso di responsabilità: «Ognuno è responsabile di quello che fa e l'appello che faccio è che tutto deve avvenire in una consapevolezza personale. Non può passare la logica che uno può fare finché non viene sanzionato».

I vaccini

Sulle vaccinazioni il governatore ha aggiunto che «ci sono dati oggettivi incontrovertibili che il vaccino funziona e funziona bene». Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga nel corso della conferenza stampa per fare il punto della situazione sull'emergenza da Covid-19 e le misure di prevenzione. In contagi rispetto allo scorso anno sono scesi del 20% e «in un contesto sociale diverso dall'anno scorso quando eravamo in limitazioni maggiori rispetto a oggi, eravamo in zona arancione».

I vaccini ai bambini

«Un bambino non può prenotare la somministrazione del vaccino prima che abbia compiuto 12 anni, accade però che per quelli che sono nati a dicembre, tra l'intervallo dalla prenotazione alla somministrazione e quello per avere il Green pass, trascorrano molti giorni e potrebbe ad esempio non poter celebrare i Natale con i genitori al ristorante. Quello che il governo immagino che farà e su questo mi sono già confrontato, è un'interpretazione in base alla quale ci sia un tempo tecnico per prenotare e fare il vaccino». 

Riccardi

«Avevamo detto fin dai primi giorni che avremmo assistito ad aumento contagio» e «in questi giorni c'è una stabilizzazione del fenomeno». Lo ha detto il vicegovernatore del Fvg con delega alla Salute, Riccardo Riccardi in conferenza stampa, riferendosi alla situazione del contagio in regione. Riccardi ha anche specificato che l'elemento del contagio è dovuto soprattutto a fattori esogeni, «in questo caso l'elevato contagio fuori dai confini della regione»«Sono un migliaio gli operatori sanitari in meno al lavoro sistema in Fvg», ha aggiunto il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute. Si tratta di personale sospeso o fuori servizio perché contagiato dal Covid. Poche settimane fa, a metà novembre, il personale assente dal lavoro era di circa 500 persone. In Fvg complessivamente lavorano nel settore sanitario circa 20mila persone di cui 8/9mila sono infermieri, e tremila medici, poi ci sono gli assistenti sanitari. Quella degli assenti dal lavoro «è una quota molto importante che condiziona tanto», ha commentato Riccardi. 

Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 10:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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