TRIESTE - Ha raccontato cent'anni di storia nei suoi libri. E' stato testimone diretto delle discriminazioni verso la sua minoranza, quella slovena, e della deportazione durante la Seconda Guerra Mondiale. Soprattutto ha parlato con i giovani, perché "non dimenticassero". Oggi Boris Pahor, scrittore triestino di lingua slovena, compie 105 anni. Un traguardo eccezionale che la città festeggerà in piazza, in maniera discreta, con letture tratte dal suo libro "Piazza Oberdan". Sono circa una trentina le opere firmate da Pahor, scrittore polemico, ma sempre coerente e grande testimone di libertà. Nato il 26 agosto 1913, a 7 anni dal colle di Scorcola vide il rogo del 'Narodni dom', il palazzo simbolo degli sloveni a Trieste. Un momento che resterà per sempre impresso nella memoria e che segnerà la svolta, l'inizio di tutto. Oggi più che mai Pahor rappresenta la memoria storica del '900. Nei suoi libri sono custoditi le tragedie e gli orrori vissuti, perché, appunto, non si perdano.
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