TRIESTE - «Indignazione» è stata espressa dalla delegazione triestina dei 'Dalmati italiani nel mondo' per la presenza nel corteo dei sindacati di Trieste di bandiere jugoslave e italiane ambedue con la stella rossa, e di «titovize», il copricapo partigiano jugoslavo, che rappresentano i partigiani jugoslavi di Tito entrati a Trieste il primo maggio 1945 «dove hanno infoibato migliaia di italiani che, unitamente a quelli della Dalmazia, dell'Istria, di Fiume, e di Gorizia, ammontano a 14.000 persone, per includere l'intera Venezia Giulia nella Settima Repubblica della Federativa comunista jugoslava. Il Presidente dell'organizzazione, Renzo dèVidovich, sottolinea che questo avviene «dopo che la segreteria nazionale del Pd è stata conquistata dagli ex comunisti di Zingaretti, che ha mandato subito dopo il Giorno del Ricordo un suo dirigente, Cuperlo, per spingere i dirigenti del Pd di Trieste a negare l'esistenza della pulizia etnica attuata da Tito e bloccare la nostra richiesta di riesumare le salme nelle 600 foibe ancora inesplorate, esistenti nel solo piccolo territorio della Repubblica di Slovenia». dèVidovich ironizza sul fatto che, «dato il modesto rilievo che il Pd ha nel quadro politico generale italiano nonostante l'appoggio totale della stampa e delle Tv italiane, non ci si è soffermati sufficientemente sulla differenza tra la gestione Renzi - Gentiloni del Pd e il ritorno al potere degli ex comunisti, tenuto conto che sia Zingaretti che Cuperlo provengono dall'apparato burocratico dell'ex Pci» conclude.
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