TRIESTE - Tutto inventato: la bambina scomparsa, il fatto che si fosse persa nei boschi alla vista dei soldati armati, non una parola era vera. I migranti fermati per un controllo avevano ideato quella storia per impietoside gli agenti. La bambina di 6 anni persa sul Carso non è mai esistita: annullate le ricerche su entrambi i versanti del confine italiano e sloveno.
Lo si apprende dalla Polizia di Frontiera della Questura di Trieste, diretta da Giuseppe Colasanto, che lo ha appreso dalle Autorità slovene. Il gruppo di migranti, composto da sei persone, tutti maschi e adulti, avrebbe quindi inventato la vicenda della piccola per impietosire i poliziotti sloveni che li avevano fermati.
Per cercarla si erano attivati l'elicottero del Nucleo Volo Venezia, due unità di Tas - Topografia Applicata al Soccorso, due Unità Speleo Alpino Fluviale/ Saf, la partenza del Distaccamento di Muggia e il Soccorso Alpino.
Ultimo aggiornamento: 15:16
© RIPRODUZIONE RISERVATA Lo si apprende dalla Polizia di Frontiera della Questura di Trieste, diretta da Giuseppe Colasanto, che lo ha appreso dalle Autorità slovene. Il gruppo di migranti, composto da sei persone, tutti maschi e adulti, avrebbe quindi inventato la vicenda della piccola per impietosire i poliziotti sloveni che li avevano fermati.
Bambina scomparsa: la verità
Il racconto dei migranti: la bambina era insieme con i genitori, faceva parte di un gruppo di migranti che stava tentando di passare il confine. Nella prima versione dei fatti gli stranieri hanno raccontato il gruppo è stato fermato per un controllo da una pattuglia armata di sorveglianza slovena; a quel punto la piccola si è spaventata ed è corsa via allontanandosi e perdendosi nei boschi.Per cercarla si erano attivati l'elicottero del Nucleo Volo Venezia, due unità di Tas - Topografia Applicata al Soccorso, due Unità Speleo Alpino Fluviale/ Saf, la partenza del Distaccamento di Muggia e il Soccorso Alpino.