Autovie, i pedaggi restano bloccati: nessun aumento per almeno 5 anni

Sabato 13 Aprile 2019 di Maurizio Bait
Autovie, i pedaggi restano bloccati: nessun aumento per almeno 5 anni
TRIESTE Non esiste alcun rischio, dal punto di vista degli automobilisti e dei vettori commerciali: per un bel pezzo non aumenteranno i pedaggi di Autovie venete o della nuova società che dovrebbe conseguire la concessione trentennale per la sua rete. Non si prefigura alcun rincaro per la semplice ragione che le condizioni tariffarie prossime venture sono già state al centro di un negoziato che ha dato corpo a una deliberazione dell'Art, l'Autorità di regolazione dei trasporti. Tale provvedimento, di difficile approccio all'occhio poco esperto, considerata la complessità tecnica della materia, può essere però facilmente sintetizzato in questi termini: nessun aumento di pedaggio per i primi cinque anni della nuova concessione autostradale. E poi, dal sesto anno in avanti, progressive riduzioni tariffarie rispetto al regime attualmente in vigore.

IL FUTURO Tale provvedimento varrà, naturalmente, per la società alla quale sarà intestata la nuova concessione, nel caso di specie la Newco Società Autostrade Alto Adriatico. Ma nel limbo attuale, nel quale Autovie venete continua a gestire la rete dopo la scadenza della sua concessione, avvenuta ancora il 31 marzo 2017, i pedaggi restano comunque del tutto ingessati, come peraltro già è avvenuto con l'aumento azzerato per il 2019 rispetto al 2018. Per questa ragione, oltretutto, Autovie non ha aderito all'azione legale promossa dall'Aiscat, l'associazione che riunisce le concessionarie autostradali, che si prepara ad agire davanti alla giustizia amministrativa nei confronti proprio dell'Autorità, che si appresta a ufficializzare un'analoga deliberazione sulle tariffe future delle varie società. Autovie non ha aderito poiché ha già conseguito la definizione della propria tariffa.

SOLDI SUFFICIENTI Tuttavia ciò non significa che non esistano problemi. Anzi: le risorse poste a riserva negli anni e che continuano ad essere accantonate dovrebbero risultare sufficienti a completare il progetto della terza corsia lungo l'asta Trieste-Venezia dell'A4 sia per i tratti attualmente in costruzione che per quelli mancanti: da San Donà a Portogruaro e, ad oriente, da Palmanova a Villesse. Ma a remunerare la concessionaria futura dovrà essere, più che il pedaggio in sé, la durata della gestione fino al 2048. L'eventuale margine di utile degli esercizi, infatti, una volta completata la terza corsia, potrebbe risultare assai ridotto proprio in forza dei mancati adeguamenti tariffari.
NOMINE E NEGOZIATI E mentre si avvicina la scadenza dell'assemblea di nomine fissata per il prossimo 6 maggio, con il probabile cambio ai vertici societari e i conseguenti, prevedibili scossoni tellurici interni all'azienda autostradale, Autovie e la Newco stanno affinando il piano finanziario da proporre al ministero delle Infrastrutture. Affinare appare tuttavia una sorta di eufemismo, poiché per presentare tale piano occorrono condizioni finanziarie sostenibili, compreso il tasso di remunerazione del capitale investito da aprile 2017 in poi. Ma siccome a dicembre il Cipe ha fissato tale tasso al 3% in luogo del 7,68% precedentemente concordato con il ministero, queste settimane servono a strappare condizioni di miglior favore, sia pur minimo. In realtà il cane si sta mordendo la coda: a Trieste si attendono dal ministero indicazioni sostenibili per fare il Piano finanziario, mentre a Roma il ministero medesimo sollecita il piano.
IN SOSPENSIONE Risultato: Autovie e Newco stanno parimenti fra color che son sospesi. Sempreché alla fine, sull'esempio dell'Autobrennero, non si scelga di abbandonare l'opzione della Newco affidando la nuova concessione ancora ad Autovie, ovviamente depurandola in larga misura dei capitali privati e dal controllo esercitato da Friulia, trattandosi di una gestione in house e quindi ad evidente guida pubblica. Ma siccome occorre una palata di ottimismo e considerare sempre il bicchiere mezzo pieno, automobilisti e imprese di trasporto commerciale possono stare certi che i pedaggi non lieviteranno. E non è poco.
CONTI E PROGETTI Far quadrare i conti dei cantieri fino alla fine è, invece, una partita che non coinvolge l'utenza, ma pone con vigore la questione di fondo: l'equilibrio finanziario nel lungo periodo e con esso la praticabilità di nuovi investimenti in grandi opere autostradali sul territorio.
 
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