Luca Zaia in diretta oggi: «Contagio, il pericolo sono le varianti. Sogno il Veneto Covid free». Vaccini: «Prezzi più bassi del mercato, stiamo verificando i lotti»

Martedì 16 Febbraio 2021 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta oggi
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Luca Zaia in diretta oggi, martedì 16 febbraio 2021, per le ultime notizie sulla pandemia da Coronavirus in Veneto. La polemica delle ultime ore è tutta sullo sci, lo slittamento dell'apertura degli impianti al 5 marzo sta scatenando un putiferio a livello politico, lo scontro fra i ministri Speranza e Garavaglia è palese, e soprattutto la desolazione e l'amarezza degli operatori non è celabile. Ora servono i ristori, ha già commentato Zaia, che proprio per la montagna aveva preparato con largo anticipo una ordinanza con tutte le linee guida per riaprire in sicurezza. E poi c'è la partita vaccini, davvero importante: si parla di 27 milioni di dosi che la Regione del Veneto potrebbe comprare se il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri dirà sì. Una fornitura che sarebbe molto più del necessario per il Veneto, che conta 5 milioni di abitanti, quindi l'eccesso di vaccino potrebbe essere stornato alle altre Regioni interessate. La trattativa si fa sempre più serrata, ora il dottor Flor sta controllando lotti e matricole e il dialogo con Arcuri è aperto, ma cosa potrebbe accadere? Si affaccia anche la possibilità che a quel punto lo Stato decurti le dosi di vaccini destinati alla nostra Regione, per distribuirli a quelle che non hanno comprato autonomamente i sieri. Benissimo, per Zaia, che punta tutto sul fattore tempo, ossia vaccinare il prima possibile il maggior numero di persone per arrivare al Veneto Covid free (VIDEO), ma a patto che l'essere virtuosi non diventi penalizzante - «con gli "schei"» - ha puntualizzato Zaia, vale a dire, con il risarcimento per i vaccini in quel caso non avuti. VIDEO «27 milioni di vaccini? Se confermati non ci si può girare dall’altra parte»

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Zaia in diretta

Il bollettino

Tamponi molecolari fatti ad oggi oltre 3milioni e 9mila, oltre 2milioni test rapidi , 638 nuovi positivi in 24 ore, 1,82% incidenza dei positivi sui tamponi fatti , 24.253 attualmente positivi. 42 decessi nelle ultime 24 ore, 1.518 i ricoveri, 136 terapie intensive, 1.382 ricoveri in area non critica.

Covid in Veneto

«Mai abbassare la guardia - ha intimato Zaia - e questi dati estremamente positivi dal primo di gennaio sono importanti, il virus c'è, un 2% dei nostri tamponi sui contatti dei positivi ci dicono che il contagio c'è. Con mille persone in una piazza abbiamo 3 positivi potenziali, ma se rispettiamo le regole quei tre su mille non possono fare tanti danni, a chi invoca il lockdown ricordo che se tutti rispettassero le regole non ce ne sarebbe bisogno e si avrebbe un effetto migliore della chiusura totale. Se qualcuno propone il lockdown sostenuto da valutazioni scientifiche, con un impegno e molte certezze, allora va bene, ma per ora ne sento parlare in modo aleatorio. Quando si invoca una misura così importante bisogna avere delle grandi giustificazioni, se c'è un dibattito fra scienziati, qualche dubbio mi viene», ha commentato Zaia. «Con il lockdown tagliamo le gambe all'economia e ai cittadini, serve un dossier pubblico e con motivazioni». Ora in tutta Italia è allarme rosso da contagio e in Veneto invece il contagio cala, siamo sempre in contrasto con al situazione nazionale: «"I hope" dicono gli inglesi, spero che la famosa terza ondata da noi sia già passata - ha detto il governatore -, per valutazioni che facciamo speriamo di aver già sufficientemente dato, ma ricordo che il virus è imprevedibile».

Il nuovo bilancio Covid del Veneto andrà fatto a fine febbraio. «Ci siamo dati come limite fine febbraio per fare un bilancio sul contagio, zona gialla e riapertura, lo faremo guardando i ricoveri innanzitutto, poi le terapie intensive, strettamente legate ai ricoveri e infine la mortalità. Siamo preoccupati sul fronte delle scuole perché il tema delle varianti, che abbiamo sollevato per primi in Italia, e lo Zooprofilattico sta continuando a sequenziare il virus in Veneto, perché da noi accadeva qualcosa di "strano", "non spiegabile", e adesso delle varianti si discute in tutto il mondo - ha spiegato Zaia -. Ma se la qualità e la quantità dell'infezione in Veneto è legata alle varianti, capite che se tornano le varianti potremmo avere "tante turbolenze in volo". Ora vogliamo entrare nelle scuole per misurare la circolazione del virus, alle medie vorremmo attuare l'autosomministrazione guidata del test anti Covid, nelle terze medie, abbiamo presentato la validazione del test fai da te a Roma anche noi, contestualmente lo ha presentato anche una grossa multinazionale.

La misura del 50% in didattica a distanza è prudenziale, temiamo l'effetto delle varianti sui giovani, quindi questa sarà la situazione fino al 5 marzo, quando scadrà il Dpcm. Qui la variante inglese è già passata, poi ci sono la brasiliana e la sudafricana: questa è la vera preoccupazione».

Malcontenta. Focolaio di variante inglese a scuola

«Stiamo seguendo con attenzione, con questa variante si richiede una quarantena effettiva, che è la prova del fatto che il tema della scuola è cruciale per le aperture, e dall'altra il virus si muove con intelligenza - ha riflettuto il governatore del Veneto -. Siamo molto preoccupati perché non conosciamo gli effetti della variante, i pareri scientifici sono ancora contrastanti».

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Impianti da sci chiusi

«In un settore dove non si guadagna si sono affrontate spese per aprire, per poi non aprire, faccio appello perché arrivino gli indennizzi dal Governo - ha ribadito Zaia -. Hanno fatto spese e assunzioni, per riempire magazzini di rifugi, per riscaldare alberghi, e oramai il 5 marzo oramai siamo in bassissima stagione in montagna».

Vaccini

«Ieri ho parlato con Arcuri, ho dato informazioni sulla richiesta ad Aifa che ci ha dirottato su di lui. Arcuri ha cìgià sentito il dottor Flor che ha richiesto il numero dei lotti dei vaccini, qualora ci fosse confermata la fornitura per 27 milioni di dosi, un Paese non può girarsi dall'altra parte- ha ribadito Zaia -. Flor sta facendo una verifica formale riguardo ai lotti e alle matricole, noi questa operazione non la facciamo per fare politica, ma abbiamo 5 milioni di veneto che potrebbero chiedere di essere vaccinati, questo conta, e ho anche l'impressione che di qui a un mese avremo molti più vaccini sul mercato. Il mio sogno è realizzare il Veneto Covid free. Le cifre proposte sono in linea se non più basse di quelle di mercato, noi non strapagheremmo mai un vaccino, non saremmo più alla pari ma metteremmo in difficoltà chi non può permettersi di comprarli».

VIDEO “Proposte in linea con il mercato, se non più basse”

Gli intermediari per la vendita dei vaccini? «Le aziende produttrici, in generale, non è che vadano a vendere i prodotti con la valigia, hanno intermediari accreditati. Mi meraviglia che qualcuno abbia da ridire perché trattiamo cn gli intermediari, e con chi dovremmo trattare? Se queste 27milioni di dosi le riversassimo sul "sistema Italia", allora avremmo vaccini da fare per 3 mesi».

Ma alla fine sarà il Veneto a fare da intermediario per lo Stato? «Dovremo capire - ha risposto Zaia - quali siano le norme giuridiche, perché l'Italia non può comprare al di fuori del contratto europeo, mentre le Regioni possono acquistare. Si tratta di un acquisto di farmaci fuori confine, per le Regioni. Le Regioni potrebbero acquistare queste dosi autonomamente, penso che in veneto ci bastino 4-5 milioni di dosi. Dobbiamo trovare un punto di equilibrio fra la capacità vaccinale e quella di fare magazzino, inutile tenere vaccini per mesi nei magazzini quando altri potrebbero farli».

Germania e vaccini

La Germania sta trattando con Moderna per acquistare dosi, ma allora il contratto europeo dal quale gli Stati non possono uscire, può essere "aggirato"? «Da un pezzo dico che la Germania sta negoziando e sono convinto che altri Paesi europei si arrangeranno - il commento del governatore -. Arcuri mi ha confermato che c'è un vincolo, ma mi pare che i Paesi si stiano organizzando con canali alternativi. Se uno aspetta che gli arrivino i vaccini, beh, sta fermo».

Vaccini scalati? Sì, ma con gli "schei"

Gli acquisti fatti dalle singole Regioni potrebbero essere scalati dalle dosi nazionali? «Se domani mattina mi arriva il camion con 5 milioni di dosi che ho subito e mi scalano quei 5 milioni di dosi che mi daranno fra 7 mesi, ci guadagno nel fattore tempo. E con gli schei, non pensino di toglierci i vaccini e farceli anche pagare, ha avvertito Zaia. Se me li togli me li paghi, altrimenti si arriva al paradosso della virtuosità», questa la posizione del presidente Zaia.

Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 12:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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