Il governatore Luca Zaia: «Voto a casa o seggi dedicati per la quarantena»

Mercoledì 29 Luglio 2020 di Angela Pederiva
Luca Zaia
VENEZIA - Se le Regionali fossero oggi, 2.790 elettori in Veneto non potrebbero andare ai seggi. Tanti sono infatti i cittadini che si trovano attualmente in quarantena, poiché positivi al Coronavirus o contatti di malati, un numero che dall'inizio dell'estate è più che triplicato: ipotizzando che il 20 e 21 settembre la situazione fosse analoga, come si garantirebbe loro il diritto di voto? «Esercitandolo a domicilio o in sezioni dedicate, ci stiamo già pensando», annuncia il governatore Luca Zaia.
IL RAGIONAMENTO
Mentre i ricoverati (al momento 114 in area non critica, più 5 in Terapia Intensiva) potranno contare sugli abituali seggi ospedalieri, la situazione delle persone in isolamento fiduciario è del tutto inedita per l'Italia, tanto da alimentare il dibattito giuridico sulle limitazioni della libertà personale e sul bilanciamento costituzionale con la salute pubblica. «La nostra volontà è che vadano tutti a votare premette Zaia anche perché l'alta affluenza alle urne è un bel segnale che i veneti hanno sempre dato. Per questo stiamo facendo un ragionamento con i dipartimenti di Prevenzione, per capire se lo spostamento possa essere garantito. In alternativa pensiamo alla raccolta delle schede nelle case, tramite il ministero dell'Interno e con la collaborazione delle amministrazioni comunali: sarebbero pochi casi per Comune. Come ulteriore opzione, valutiamo l'allestimento di un seggio ad hoc accanto agli altri, da regolamentare come accade in ospedale». Ironizza la consigliera regionale pentastellata Erika Baldin: «Mandiamo in giro gli scrutatori bardati negli scafandri da terapia intensiva o bastano le tute del 118, a raccogliere i voti degli isolati per Covid? Qualsiasi proposta Zaia abbia in mente, la articoli e la presenti in conferenza Stato-Regioni, per trovare una linea condivisa».
LO SCREENING
A proposito di condivisione, Zaia attende la reiterazione del decreto da parte del premier Giuseppe Conte per emanare la sua prossima ordinanza. Nel frattempo sarà affinato anche il nuovo piano di sanità pubblica, che conterrà lo screening per i lavoratori stagionali in agricoltura, fra cui i tanti immigrati impegnati nella vendemmia: «Ovviamente non vogliamo controllarli in quanto stranieri, ma perché provenienti da contesti territoriali in cui il virus circola ed è aggressivo. Se arriverà la validazione del test rapido, potremo farlo in maniera più veloce».
LE CASE DI RIPOSO
Intanto oggi i sindacati dei lavoratori delle case di riposo saranno ricevuti in Regione, con contestuale manifestazione a Venezia, per discutere del premio Covid a circa 7.000 addetti e affrontare il problema degli organici, vista la fuga di infermieri e operatori sociosanitari verso le Ulss. «L'emergenza ha imposto alla sanità veneta di assumerli», spiega l'assessore regionale zaiana Manuela Lanzarin, annunciando però che ieri Azienda Zero ha aperto un avviso pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse a lavorare proprio nelle strutture per anziani.
Angela Pederiva
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Ultimo aggiornamento: 09:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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