Luca Zaia in diretta oggi, aumentano i ricoveri. «Ragioniamo sulla terza dose». Test sugli over 80 per sapere quanti anticorpi hanno ancora. Sanitari no vax: in Veneto sono 17.500

Lunedì 16 Agosto 2021 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta oggi
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Luca Zaia torna in diretta oggi, lunedì 16 agosto 2021, per le ultime notizie sulla pandemia da Covid in Veneto. I contagi nella nostra regione negli ultimi giorni hanno oscillato intorno ai 500-700 ogni 24 ore - anche se oggi ce ne sono stati "solo" 291 -, segno che il virus è ancora presente sul territorio, una presenza che fa salire ogni giorno, anche se di poco, i ricoveri negli ospedali. E Zaia ha affrontato proprio questo argomento, riflettendo sul tema dei vaccini e sulla necessità di non abbassare la guardia e non rinunciare alle misure di protezione (le mascherine) e di distanziamento. Proseguono le vaccinazioni: la macchina sanitaria non si è mai fermata, tuttavia non è stata massiccia la risposta all'appello del governatore a vaccinarsi nel mese di agosto presentandosi liberamente nei punti Covid sul territorio (ne parliamo QUI); «Ma chi di noi sarebbe andato a vaccinarsi a Ferragosto?», ha commentato Zaia, ricordando che l'operazione è partita il 13 agosto. Ma proprio sul tema vaccini e copertura anticorpale il governatore si è soffermato nella conferenza stampa, annunciado che la Regione ha intenzione di testare un campione di over 80 per capire, a mesi di distanza dalla prima dose di siero, quanti anticorpi abbiano.

Lo scopo è quello di non trovarsi, a dicembre, con situazioni critiche, ad esempio nelle Rsa. Inoltre il governatore ha voluto introdurre il tema della terza dose di vaccino: «Occorre iniziare a ragionarci su».

Altro tema caldo è quello dei sanitari non ancora vaccinati: sono 17.500, nel complesso, quelli presenti in Veneto. «Le Ulss stanno procedendo con le verifiche - ha precisato l'assessore alla Sanità regionale Manuela Lanzarin - e la sospensione è utilizzata come extrema ratio».

Zaia in diretta oggi

Covid Veneto, il bollettino di oggi

Tamponi molecolari fatti ad oggi 6milioni 188mila, test rapidi 6milioni 120mila. 13.416 gli attualmente positivi. Incidenza 2.72%. I nuovi positivi nelle ultime 24 ore sono stati 291. Il totale dei ricoverati in ospedale è di 221 pazienti, 35 in terapia intensiva (+2), 186 in area non critica (+11). Nessuna vittima nelle ultime 24 ore.

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La pandemia in Veneto

«Come vedete c'è un dato, +11 pazienti in area non critica e +2 in terapia intensiva: questo ci dice che nonostante tutto il virus c'è e i ricoveri ci sono - ha affermato Zaia -, e non è che i ricoveri ci siano perché manchino le cure domiciliari, ricordo che almeno 420mila (su 446mila positivi) pazienti in Veneto sono stati curati a casa. Ricordo che tutti i medici del Veneto utilizzano tutti i farmaci autorizzati Ema sul mercato, c'è un protocollo Aifa e un protocollo Regionale, l'idrossiclorochina (che abbiamo sentito dire in lungo e largo che fosse la soluzione a tutti i mali), preciso, nel nostro protocollo regionale, richiede la firma del consenso informato da parte del paziente (senza analisi preventive), è il medico che decide il da farsi. Si possono curare tutti a casa? Magari... la verità è che abbiamo ricoveri perché abbiamo un 5% di pazienti che hanno bisogno dell'ospedale. E ricordo che 500 persone ricoverate in terapia intensiva Covid significa paralizzare la Sanità del Veneto».
 

Valutare la terza dose di vaccino

«Ad oggi abbiamo un 76% dei ricoverati che o non si è vaccinato (64%) oppure ha avuto una sola dose di vaccino. Crescendo con l'età cala la risposta anticorpale del vaccino - questo va sottolineato. Dico tutto questo perché il 13 agosto ho letto un articolo sul Financial Times che parla dell'esperienza israeliana: dice che in Israele a marzo hanno tolto le mascherine. Ora Israele ha avuto una recrudescenza di Covid. Hanno visto che anziani e ultra anziani hanno una risposta anticorpale del 64%, e che stia pagando questo "liberi tutti", investendo tutto sul vaccino. Io credo che non dobbiamo abbassare la guardia e valutare con serietà il tema della terza dose, ma deve dircelo la comunità scientifica - ha puntualizzato il governatore -  e dobbiamo prepararci per l'autunno per gestire questa fase di convivenza con il virus. Ora Israele ha deviso di vaccinare con la terza dose tutti gli over 65».

Test sugli over 80 per vedere la copertura anticorpale

«Vogliamo testare gli anziani, gli ultra ottantennni, per capire quale copertura anticorpale abbiano? Noi lo vogliamo fare - ha assicurato Zaia -. Vogliamo capire anche quanto duri la copertura, ha senso affrontare l'inverno rischiando che queste persone siano senza anticorpi? Tra 35 giorni è autunno, bisogna cominciare a ragionarci. 

«All'Università la prima lezione sui vaccini dicono che il vaccino è la scelta di una comunità di convivere con una malattia, l'alternativa è la selezione naturale - brutto da dire - con un numero di vittime. Dobbiamo porci un problema: se è vero che i vaccini ci danno una copertura, è altrettanto vero che questa copertura sia mantenuta anche in chi è stato vaccinato mesi e mesi fa. Un prelievo del sangue e uno studio più ragionato serve, per non trovarci a dicembre con le case di riposo in crisi perché sono "finiti" gli anticorpi». 

Accesso diretto ai vaccini per i ragazzi

«Dal 13 agosto 1.832 ragazzi sono venuti a vaccinarsi utilizzando l'accesso diretto. Ricordo che dai 12 ai 25 anni, i giovani possono presentarsi in qualsiasi centro vaccinale del Veneto ogni giorno, senza alcuna prenotazione. Il 77,2% di veneti hanno avuto almeno una dose di vaccino ad oggi», ha commentato Zaia. Manca un mese all'apertura della scuola, si può arrivare alla copertura di tutta la fascia scolastica vaccinabile? «Se tutti decidessero di vaccinarsi oggi, questi ragazzi, sappiamo che avrebbero completato il ciclo vaccinale fra 21 giorni con Pfizer o 28 con Moderna, per questo diciamo ai ragazzi di approfittarne oggi. Ci dobbiamo organizzare su come gestire chi decide di non vaccinarsi e garantire comunque il servizio in presenza».

«C'è chi si è sacrificato per arrivare all'immunità di gregge, assumendo questo vaccino. Dopodiché è vero che c'è una parte di popolazione che ha delle perplessità e non lo vuole. Il vero tema non è il confronto ma il rispetto delle varie posizioni». Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia.

Covid ed economia

I dati parlano di una economia in ripartenza a Nordest (QUI l'articolo), ecco il commento del governatore: «Abbiamo un boom dei fatturati che supera l'estate 2019, soprattutto al mare, c'è voglia di Veneto, abbiamo una posizione logistica unica - basti pensare che i tedeschi hanno programmato la vacanza in auto da noi - sta ripartendo anche il fronte delle assunzioni. Ovvio che poi resta la criticità legata all'incertezza delle continue ondate di Covid».

Personale sanitario che non si vuole vaccinare

Il problema del personale sanitario non ancora vaccinato c'è e si fa sentire anche in Veneto. «Sono 17mila 500 sanitari non ancora vaccinati (erano 17mila 700 la settimana scorsa), tra pubblici e provati accreditati, farmacisti e coloro che lavorano nelle Rsa. 4.816 (eravamo a 4900 la settimana scorsa) tra medici e personale del comparto che lavorano all'interno dei nostri ospedali - ha spiegato l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin -. Le Ulls continuano a procedere con le valutazioni, accertamenti e procedure standard legate all'articolo 44 della legge che prevede l'obbligo vaccinale. Siamo sulle 100 persone sospese su tutte le Ulss del Veneto, la Ulss 6 ha sospeso anche alcuni medici di famiglia. Ma la sospensione è l'extrema ratio».

Profughi dall'Afghanistan: cosa ne pensa Zaia

La situazione in Afghanistan è precipitata nel giro di pochi giorni: le persone stanno scappando. Corridoi umanitari, cosa ne pensa Zaia? «Io ho sentito stamani il ministro Di Maio, ci stiamo interessando anche della signora afghana bloccata là che ha i parenti qua. Mi ha detto che stanno facendo corridoi umanitari censendo le persone nei casi di ricongiungimenti familiari. Lì è una tragedia, lo abbiamo visto tutti. Sembra che i talebani abbiano garantito l'incolumità a chi se ne vuole andare, avete visto le immagini delle auto incolonnate verso l'aeroporto, l'assalto agli aerei per scappare, sono scene che mai avremmo pensato di vedere, scappano dalla morte. Venti anni di guerra e questo è l'esito. Vedo che il capo dei talebani ragiona da capo di Stato, vogliamo riconoscere questo Stato? Direi decisamente no. Abbiamo sprecato 500milioni all'anno, per fare che? Per portare a casa nulla. Avete visto il video della ragazza che dice "il mondo si è dimenticato di noi", è drammatico (trovate il VIDEO qui)». 

Zaia e Gino Strada

«Su Gino Strada ho scritto quello che penso, è stata una morte improvvisa, l'ho incontrato a Marghera l'ultima volta, era molto provato. La prima volta che l'ho incontrato mi parlò di un progetto ambulatoriale per i meno abbienti, è quello che è nato a Marghera, gli dissi subito di sì, ricordo che venne dato ai medici il ricettario rosso, subito, per suggellare l'ufficialità di questa iniziativa. E non c'erano solo pazienti immigrati ma anche italiani, lo ricordo. Con lui non ho mai parlato di politica ma di problemi, cercando di risolverli. Io ho evitato di intervenire sui commenti alla morte di Gino Strada, bisogna avere rispetto della morte e della tragedia che entra in una casa e in una famiglia. Dobbiamo darci delle regole, i social non legittimano chiunque a scrivere tutto quello che gli passa per la testa, bisogna avere sempre rispetto, sempre. Sembra non esserci più connessione tra il cervello e il dito che scrive».

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 13:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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