Luca Zaia in diretta oggi: «Covid Veneto, da 13 giorni curva in calo». Nuove zone: «Arancioni a "rischio alto"». Crisi: «Campagna elettorale oggi sarebbe tragica»

Mercoledì 13 Gennaio 2021 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta oggi
7

Luca Zaia in diretta oggi, mercoledì 13 gennaio, per tutte le ultime notizie sul Coronavirus in Veneto. La curva della pandemia sembra essere in lieve calo nel nostro territorio, soprattutto per quanto riguarda la situazione ospedaliera, tuttavia il monito del presidente della Regione è di non abbassare la guardia ed evitare occasioni di contagio. Intanto si procede ad ampi passi sulle vaccinazioni, è di ieri la notizia dell'arrivo di circa 8mila dosi del vaccino Morderna in Veneto, ma l'attesa reale è su AstraZeneca che potrebbe portare a una somministrazione di massa e, come annunciato da Zaia, alla copertura dei cittadini già entro l'estate. Nel frattempo siamo agli sgoccioli per quanto riguarda il nuovo Dpcm del Governo: cambio dei parametri, abbassameto del limite dell'Rt e quel fattore di "rischio basso-medio-alto" da inserire nelle varie fasce di colore. Tutte queste variabili, secondo Zaia, porteranno il Veneto in fascia arancione a "rischio alto", ma per capire esattamente come andranno le cose occorre avere un testo definitivo e chiaro.

Ospite oggi il dottor Luciano Flor, direttore generale della Sanità veneta.

Nuovo Dpcm, Speranza: «Stop spostamenti in fascia gialla, zone bianche con Rt sotto 1, epidemia in espansione»

Zaia in diretta oggi

l bollettino

Tamponi molecolari fatti ad oggi 3milioni e 512mila, 2milioni e 176mila test rapidi (54mila tamponi nelle 24 ore in totale), 1.884 nuovi positivi nelle ultime 24 ore (incidenza 3,48%), 291.719 positivi da inizio pandemia, 81.970 attualmente positivi, ricoveri totali oggi 3.348, 2.988 (-40) in area non critica e 360 (-31) in terapia intensiva, siamo al 13esimo giorno di calo. 7684 decessi da inizio pandemia,  91 decessi nelle ultime 24 ore. 81mila dosi di vaccino a disposizione per essere somministrati, siamo già nella fase dei primi richiami. I moderna 7800 dosi arrivano oggi e verranno distribuiti in pecentuale alla popolazione over 80.

Curva in calo

Il mantra del governatore Zaia è sempre quello: «Non abbassiamo la guardia, è vero che sono 13 giorni di calo ma il cambio di rotta può avvenire in ogni istante, pensate alla Germania  - ha ricordato - in lockdown da metà dicembre e ancora in picco nella pandemia, ma vedo anche regioni che hanno fatto restrizioni dove il contagio è ripreso. Nessuno è fuori pericolo, mi piacerebbe rassicurare i cittadini ma devo dire che l'unica cosa da non fare oggi è pensare che sia finita. E stiamo continuando a sequenziare il virus. Dobbiamo ringraziare i nostri uomini e donne della Sanità, sono una squadra di 60mila persone».

«Esiste uno studio sulle dimissioni dei pazienti in terapia intensiva - ha assicurato Zaia -, noi abbiamo un dato degli ingressi e delle uscite, lo abbiamo anche per l'area non critica: si stanno invertendo le curve di ingressi e dimissioni, abbiamo meno carico di prima».

Nuovo Dpcm

Il nuovo Dpcm sta per arrivare, ma cosa si prospetta per i veneti? «Credo che saremo in fascia arancione e "rischio elevato" - ha affermato Zaia -, ma quello che conta è che i parametri e le valutazioni si basino su dati omogenei, uguali per tutte le regioni. Il vero dato concreto è l'ospedalizzazione e vedi subito se c'è qualcosa che si discosta, noi siamo i sesti come ospedalizzazione in Italia. Il paradosso è che i tanti tamponi ci puniscono - ha riflettuto ancora il governatore -, non abbiamo le restrizioni perché abbiamo tanti tamponi, da noi i pazienti vengono perché non respirano più e senza ospedale rischiano di morire. Domani mattina alle 9.30 previsto un nuovo incontro fra Regioni e Roma, per parlare delle ultime proposte di Speranza sulle misure anti Covid e sui parametri. La terza ondata c'è ed è in corso, in ritardo rispetto all'Europa».

Ristori certi subito

Attività chiuse e i ristori per molti sono ancora un miraggio: «Non sono scandalizzato delle proteste delle attività produttive e mi metto nei panni di tanti operatori che non sono solo bar e ristoranti, tutte queste proteste nascono dal fatto che i ristori non sono in tempo reale, c'è incertezza. E' fondamentale dare i soldi a questi operatori che chiedono solo di tenere in vita le proprie aziende e pagare i lavoratori, sperando di ripartire. Protestare è un diritto di tutti, è inviolabile - lo dico anche per quelli che vengono sotto casa mia - a patto che la protesta non si trasformi in contagio, e che il Governo invii subito questi ristori a queste persone che stanno facendo un sacrificio per la comunità. Non devono morire in nome della comunità però».

Covid, Zaia: «Chiesto a governo ristori "alla tedesca"»

#IOAPRO

Intanto i ristoratori stanno organizzando una protesta in tutta Italia, Veneto compreso, per il 15 di gennaio: «Va compreso il momento di difficoltà e evitiamo di far partire la lotta fra guardie e ladri, all'iniziativa #ioapro va reso merito di non essersi fatti strumentalizzare politicamente - ha commentato ancora Zaia -, stiamo parlando di un problema che comunque non esisterebbe se ci fossero i ristori. Hanno la mia comprensione ma non andrò a cena fuori il 15, il mio ruolo istituzionale è fondamentale per dire che loro devono essere ascoltati e mi devono considerare al loro fianco, so che sono persone perbene».

"Io Apro", Treviso guida la protesta del Veneto: flash mob di titolari e dipendenti

Montagna in ginocchio

E fra le categorie che rischiano di non rialzarsi dalla crisi causata dal Covid ci sono tutti quelli che operano in montagna: La montagna è davvero in ginocchio, quella invernale è un'isola felice in un territorio difficile da vivere. Per questo sono preoccupato per la stagione sciistica compromessa dalla proroga dello stato di emergenza per Covid. Se ci fossero i ristori, almeno, potremmo tamponare la situazione». 

Stato d'emergenza più lungo, tramonta la stagione sciistica

Crisi di Governo

La crisi di Governo sembra essere ogni ora sempre più imminente, ma cosa succederà in Italia? Un ritorno alle urne è sconsigliabile, secondo il governatore del Veneto Zaia: «Io credo che il popolo debba essere sempre al centro delle scelte, la verità è che in un momento come questo affrontare una campagna elettorale è traumatico, una campagna elettorale oggi sarebbe tragica. C'è chi ha posto una questione facendo partire questa crisi di Governo, i toni utilizzati nei confronti di Conte mi fanno capire che il rapporto di fiducia sia cessato, quindi mi pare che siamo in una agonia trascinata, ora o Conte fa il terzo governo con una nuova maggioranza oppure ci sarà un nuovo presidente del consiglio».

Crisi di governo, cosa succede adesso? Tutte le ipotesi, dal voto (prima di agosto) al rimpasto

Vaccini

Va avanti la campagna vaccinale: «In Veneto negli ospedali fra gli operatori sanitari c'è un'adesione del 90%, abbiamo qualche problema in più nelle Rsa. Ma rifiutare il vaccino è un loro diritto», ha assicurato Zaia.

La cinese-veneziana fuggita al virus e rientrata in patria: «Qui il Covid è scomparso»

Polemica sui tamponi

Ospite oggi il dottor Luciano Flor, direttore generale della Sanità veneta. «La Regione italiana che fa più tamponi molecolari rapportato al numero degli abitanti, è il Veneto - lo ha sottolineato il direttore, senza celare una certa dose di perdita della pazienza riguardo a questa polemica che sta andando avanti da molto tempo ormai -. Di gran lunga maggiore rispetto a qualunque altra da inizio pandemia. Settimana scorsa abbiamo chiesto a tutte le aziende sanitarie di dirci quanti tamponi molecolari possono fare avendo il risultato il giorno dopo, non più tardi. Quindi noi abbiamo sempre fatto i tamponi molecolari e abbiamo via via aumentato la capacità di eseguire e refertare i tamponi ogni giorno. Li facciamo a tutti i pazienti prima del ricovero, poi ai contatti, dove abbiamo i focolai, tutti quelli con impegnativa del medico o del pediatra. I test rapidi li abbiamo sempre usati per screening, come indicato. I tamponi molecolari vengono usati per diagnosi (anche di conferma ai test rapidi) e i test rapidi per screening (ad esempio in aeroporto). E l'alternativa ai test rapidi è il nulla, siamo al massimo della nostra capacità di eseguire i tamponi molecolari. La Nao ha presentato una diffida sull'uso di un tipo di tampone di terza generazione che il Veneto, comunque, non ha mai utilizzato.»

Covid, il dottor Rigoli: «Test rapidi riconosciuti assimilabili alla biologia molecolare, il Veneto aveva ragione»

Terapie intensive

«Attualmente abbiamo attivi 700 posti di terapia intensiva, stamani 91 erano liberi, 610 sono quindi occupati, 334 sono con pazienti Covid positivi. Il limite massimo di occupazione dei 700 posti lo abbiamo avuto con 663 posti letto occupati il 31 dicembre - ha spiegato ancora Flor -. Da allora il tasso di occupazione delle terapie intensive è sempre calato e dipende dai nuovi ingressi in terapia intensiva che sono in diminuzione negli ultimi giorni. Quindi calano i ricoveri ospedalieri. Fino a venerdì non toccheremo nessun posto letto, quel giorno discuteremo se rivedere (e diminuire, ndr) il numero dei posti letto attivi».

Richiami dei vaccini

«Tra domani e venerdì finiremo le dosi che possiamo somministrare di vaccino, da lunedì partiremo con le dosi di richiamo tenute accantonate, non possiamo permetterci di non fare i richiami».

Evasioni dalle quarantena: cittadini segnalati

«Abbiamo fatto alcune segnalazioni per chi si è sottratto al controllo durante la quarantena. I casi vengono rilevati giorno per giorno, si tratta di un fenomeno che abbiamo riscontrato in Veneto», ha concluso il dottor Flor in merito ai molti cittadini in isolamento che non sono stati trovati in casa durante la chiamata di controllo delle aziende sanitarie o che hanno addirittura fornito recapiti sbagliati.

Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 22:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci