Luca Zaia in diretta oggi. Zone: spunta il "rischio alto". Vaccino, in Veneto arriva il Moderna. Il caso della famiglia devastata dal virus: «Giovani, qualcosa non torna»

Martedì 12 Gennaio 2021 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta oggi
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Luca Zaia in diretta oggi, martedì 12 gennaio 2021, per il punto sulla pandemia da Covid in Veneto.

Tamponi, test rapidi, i numeri del contagio, da giorni la polemica sulla situazione in Veneto popola le pagine dei giornali, così come il dibattito fra Regioni e Governo sulle nuove misure restrittive e i parametri per classificare le aree a rischio che saranno contenute nel prossimo Dpcm.

E proprio dagli incontri con Roma spunta l'ipotesi del "rischio alto" all'interno delle fasce di colore regionali. «Si parla di rischio basso, medio o alto - ha spiegato Zaia - ma fino a giovedì è tutto in corso d'opera, dobbiamo incontrarci nuovamente». Restrizioni potrebbero scattare, in modo differenziato, a seconda del livello di rischio, ma ogni decisione, ha ribadito il governatore, «deve essere supportata da ristori, meglio sarebbero quelli "alla tedesca"». Il vaccino, comunque, resta il faro guida in mezzo alla tempesta Covid, non solo, intanto in Veneto arrivano le prime (poche) dosi di vaccino Moderna. Non solo, qualora fosse disponibile AstraZeneca, Zaia assicura che «i veneti sarebbero tutti vaccinati entro l'estate». Del resto il presidente lo aveva già affermato nelle scorse settimane: «Con un vaccino che non necessiti della catena del freddo saremmo disposti a fare turni non stop per vaccinare i cittadini». Ma per adesso, nonostante le curve dei ricoveri sembrino finalmente in calo, il virus continua a distruggere vite, anche di persone giovani: è il caso - eclatante - di una famiglia composta da tre persone molto giovani (40 e 50 anni), devastata dal Covid. Tutti e tre sono stati contagiati, uno è morto e altri due sono finiti ini terapia intensiva. La giovane età rispetto agli "standard" di mortalità e gravità del Coronavirus è preoccupante, tanto che Zaia ha ordinato che vengano subito prelevati i tamponi e analizzati, per capire se queste persone siano venute a contatto con una delle varianti del virus e per capire come mai in questi soggetti sia stato così micidiale.

Zaia in diretta oggi

Il bollettino

Tamponi molecolari fatti ad oggi 3milioni e 493mila, test rapidi 2milioni 141mila, positivi nelle ultime 24 ore 2.134 (incidenza del 4%, la media nazionale è 14-15%), 289.835 positivi da inizio pandemia , attualmente positivi 84.725, ricoveri totali oggi 3419, terapie intensive 391 e 3.028 area non critica, dececssi da inizio pandemia 7.593, +166 decessi nelle ultime 24 ore.

Abbiamo scollinato

Calano i numeri dei ricoveri, sono giorni che in Veneto la curva scende, timidamente, ma scende. Certo, Zaia continua a ribadire che questo virus è imprevedibile e che un cambio di direzione è possibile in ogni momento, soprattutto se i comportamenti individuali dei cittadini diventano azzardati e non tengono conto delle precauzioni per evitare il contagio. Ma un fatto resta, come ha spiegato il governatore: «Lo scollinamento ad oggi è avvenuto a 401 postazioni occupate e oggi siamo a 342, ricordiamo che  97 letti di terapia intensiva oggi sono liberi».



Covid in Veneto

La discesa del Covid in Veneto deve essere valutata giorno per giorno e non si deve mai abbassare la guardia, quello che accade in Italia e nel resto del mondo lo dimostra chiaramente: «Vedete che le curve non sono verso il basso nelle regioni, il virus sta crescendo, può essere che per noi ci sia una direzione in calo perché abbiamo passato l'onda importante, può essere che ci sia una inversione di tendenza repentina, come è accaduto altrove - ha precisato Zaia  -, il virus si sta veramente facendo sentire e in realtà dove ci sono state restrizioni che noi non abbiamo avuto. Il tema di un virus mutato è una realtà, la preoccupazione è reale. Vorrei essere molto chiaro: se scegliessimo il "liberi tutti" avremmo due problemi, tutelare i più fragili, la sanità andrebbe in crash. E non esiste sanità al mondo che non andrebbe in tilt, e i cittadini rischierebbero di trovare le porte chiuse, non è il nostro caso, ma vanno dette queste cose».

Ristori

«Dopodiché  - ha proseguito Zaia - il tema dell'economia è cruciale, io ho difeso il diritto all'impresa e all'occupazione, anche con ordinanze. Abbiamo chiesto i ristori, comprendo la disperazione e la rabbia di molti che vorrebbero poter aprire le attività, il punto di equilibrio sono ristori solidi, veri, alla tedesca. Siamo davanti a un virus che dipende molto dalla stagionalità, ad aprile dell'anno scorso ne siamo usciti in fretta, ora ci troviamo a fronteggiarlo da ottobre e contiamo moltissimo sulle vaccinazioni. Le proteste dei commercianti, le iniziative per riaprire che si stanno diffondendo in tutta Italia: il Governo può fare solo una cosa, inviare i ristori», ha concluso il governatore

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Video

 

Covid distrugge una famiglia

Ieri Zaia ha avuto notizia di una famiglia ferocemente colpita dal Covid: «si tratta di tre familiari, una persona di 52 anni in terapia intensiva, un decesso a 40 anni e un altro in terapia intensiva, questo è un caso eclatante, ho chiesto subito di sequenziare il virus in questa famiglia, qualcosa non torna e non riusciamo a spiegarci molti aspetti». 

Nuovo Dpcm

Sul fronte delle nuove misure contenute nel Dpcm di metà gennaio sembra proprio che di certezze ve ne siano ancora poche, tante le indiscrezioni e pochissime le conferme. Una arriva oggi proprio da Zaia che parla di un "fattore di rischio" come nuovo indicatore per le varie fasce di colore regionali: «Avremo un nuovo incontro con il Governo per il Dpcm, il ministro ieri ha parlato dell'introduzione di un valore "a rischio alto". Rischio medio-alto-basso, si parla di questo per ogni fascia ma è tutto in corso d'opera e dobbiamo riparlarne».

Vaccini

Di vaccini, durante la conferenza odierna, ne ha parlato il presidente Luca Zaia e anche l'assessore alla Sanità veneta Manuela Lanzarin. Il governatore ha spiegato: «Ho sentito anche Arcuri per le forniture e ci confermano i vaccini, visto che abbiamo i richiami. Arriveranno le prime micro dosi di Moderna, ce ne toccheranno 8mila circa, a febbraio 600mila e poi dicono un milione al mese».

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«AstraZeneca ci permetterebbe di fare una vaccinazione di massa su più fronti, speriamo in quella fortemente. Potremmo recuperare sei mesi sulla tabella di marcia con un vaccino più gestibile, potremmo vaccinare tutti entro l'estate. Altrimenti la tabella di marcia indica la fine delle vaccinazioni a fine settembre. Immunità di gregge? L'Oms dice che non ci sarà entro il 2021, ma Zaia spera che i veneti siano vaccinati e messi in sicurezza».

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Scuole

Cosa si pensa di fare il primo febbraio in Veneto, come si ripartirà sul fronte dei trasporti degli studenti a scuola? Il Veneto, come più volte spiegato, ha preparato da tempo i piani, che non prevedono entrate o uscite scaglionate negli orari, come invece ha scelto di fare la Toscana, per esempio. «Per i trasporti gli orari differenziati non sono praticabili, vedremo se c'è qualcosa di innovativo da valutare. Alla fine solo tre regioni hanno riaperto le scuole in Italia», ha commentato Zaia.

Ospite oggi l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin. Vaccini, accordi con i medici di base, risultati dei tamponi dai dottori e nelle farmacie: sono questi i temi toccati oggi. «Ieri abbiamo avuto un incontro con i medici di medicina generale per restituire i dati rispetto all'attività dei tamponi che stanno facendo. E' stato un incontro positivo, abbiamo deciso di rinviare a un tavolo specifico sulla vaccinazione: saranno coinvolti e ci sarà un accordo in Veneto su questo. Non sappiamo se ci sarà anche un accordo nazionale. Definiremo modalità e ogni aspetto delle vaccinazioni dai medici di medicina generale. Serve però un vaccino che non abbia bisogno della catena del freddo e che possa essere somministrato da loro, ma anche farmacie, specializzandi, ma anche medici in pensione e il contingente che ci dovrebbe arrivare dal bando nazionale di Arcuri, anche se non ho alcuna novità in merito. Il personale di rinforzo da Roma, quando arriverà? Ancora non se ne sa molto, «se non che hanno risposto 19mila medici e 4mila infermieri, questo personale potrebbe arrivare alle regioni ma da marzo», ha spiegato ancora Lanzarin. «Sulla questione dei tamponi dai medici di medicina generale: 171mila tamponi sono quelli fatti ad oggi, il 14% ha dato esito positivo, 85% esito negativo. Nelle farmacie (200 hanno aderito su 1440) sono stati eseguiti sono stati eseguiti su persone asintomatiche (senza ricetta e a 26 euro) 4023 tamponi, di questi 268 sono positivi e 3751 sono negativi».

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 07:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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