Da operaio ad allevatore: «Volevo cambiare vita dopo la morte di due amici»

Martedì 18 Febbraio 2020 di Pio Dal Cin
Walter Casagrande insieme a uno degli animali del suo allevamento
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FOLLINA - Le caprette, quando lo vedono entrare nella stalla gli vanno incontro, sembrano felici di vederlo. Lui ricambia affettuosamente raccogliendo e coccolando le più piccole, chiamandole per nome facendo loro una carezza. Ad accudirle come dei bambini ci pensa lui, Walter Casagrande, 38 anni, un ragazzone dagli occhi celesti, con le mani grandi e callose di chi è avvezzo al lavoro duro. Ex operaio meccanico, di Folllina, ha deciso di cambiare radicalmente vita e di mettersi in proprio. «E’ iniziato tutto quando nel 2011 ho perso due dei miei migliori amici. Prima Flavio, poi Daniele, caduti in due separati incidenti di deltaplano a motore. Ero sconvolto, al lavoro non riuscivo più ad essere me stesso. Ho a lungo cercato di riprendermi ma era veramente dura» racconta.

LA SVOLTA
«La svolta positiva arriva qualche anno dopo, quando due fratelli di Sarmede mi hanno portato a vedere una stalla da loro trasformata per l’allevamento di caprette particolari, la “Capra Marciana” una varietà spagnola di piccola taglia. Le caprette mi sono piaciute subito, erano piccole e affettuose». I due fratelli di Sarmede si sono offerti di insegnare a Walter come allevarle, ma soprattutto come produrre degli squisiti formaggi, caprini di altissima qualità. Ad assaggiare la robiola, la ricotta e le caciotte che oggi Walter produce nel suo laboratorio assieme ad Arianna, conosciuta sui banchi di scuola, si apprezza tutta la genuinità di formaggi fatti con autentica passione.

IL PROGETTO
«Se per l’insegnamento dell’allevamento e della produzione dei formaggi devo ringraziare Luca e Denis, per l’organizzazione dell’attività devo tutto a Luca Buffon che mi ha stimolato ad avvicinarmi e conoscere le Piccole Produzioni Locali, un progetto della Regione veneto che è stato poi copiato da tutte le regioni italiane come un modello da seguire. Senza le PPL non avrei mai intrapreso l’attività. Dopo un breve corso sono stato seguito e consigliato, senza burocrazia. Ho iniziato da zero e mi hanno accompagnato assistendomi gratuitamente fino alla realizzazione del prodotto e alla sua vendita. Consiglio qualsiasi giovane che abbia un’idea imprenditoriale anche piccola di seguire lo stesso percorso». L’idea iniziale non era quella di allevare delle capre. Poi però la grande opportunità. « Avevo predisposto nella casa della nonna, che ho acquistato con un mutuo, due stanze ad uso laboratorio, perchè con la mia fidanzata da una vita, Arianna, avevamo sempre coltivato un sogno; quello di aprire e gestire una fattoria didattica. Con le caprette abbiamo capito che era questa la strada da seguire e oggi siamo felici di lavorare per qualcosa che ci regala enormi soddisfazioni».

L’ATTIVITA’
Oggi al civico 13 di via Marzolle a Follina c’è una piccola coda di clienti che attendono con pazienza il loro turno per acquistare la robiola, la ricotta, il formaggio di capra “che non sa di capra”. I due ragazzi lavorano sodo perchè le richieste superano di gran lunga la produzione. A dare una mano c’è il papà di Walter, Pietro, che si occupa delle caprette, e mamma Lucia che affumica le ricotte. Arianna, la fidanzata di Walter è anche impegnata a seguire i ragazzi dell’asilo di Follina, oltre che ad essere un’insegnante di inglese per i bambini. «Ho seguito un corso di formazione per insegnare l’Inglese ai più piccoli alla http://www.hocus-lotus.edu/” - racconta Arianna- Oggi mi occupo anche della formazione degli insegnanti che come me andranno a istruire i bimbi sull’uso della Lingua Inglese. Il mio sogno e quello di Walter è stato da sempre quello di avere una fattoria didattica, vedremo in futuro, per ora i formaggi e le caprette occupano gran parte della nostra vita. Abbiamo aperto anche una pagina Facebook per facilitare coloro che vogliano trovarci usando questo popolare mezzo sociale “Capra Murciana di Arianna e Walter”».

LA CRONISTORIA
Il 18 settembre 2017 è stato il giorno dell’ingresso in stalla delle prime venti caprette con il primo parto in questo mese di febbraio. Poi se ne sono aggiunte 12 e altre 17. Nella stalla i due “playboy”, Rosso e Tony, hanno l’incarico di perpetuare la specie. Ma Walter e Arianna preferiscono avere una produzione piccola, per garantire la qualità dei loro prodotti non vogliono strafare. I numeri delle caprette rimarranno ad un regime gestibile. In breve il frigorifero con le caciotte si è svuotato. Rimangono solo quelle prenotate dai clienti abituali, che hanno capito bene che è l’unico sistema per non rischiare di tornare a casa a mani vuote. Un sogno che si sta concretizzando e che dimostra che fare impresa, in Veneto, tra i giovani è ancor oggi possibile. Per Walter e Arianna non ci sono dubbi: E grazie all’aiuto dato loro dalle PPL che oggi possono guardare avanti ad un futuro più roseo nello svolgimento di un lavoro che è nato per caso ma che sta dando ogni giorno i suoi tangibili frutti, permettendo loro di svolgere assieme un’attività che ha sicuramente migliorato il loro stile di vita permettendo loro di creare qualcosa di utile e che li appassiona ogni giorno di più.
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