Mamma volpe attacca i pollai: razzie ogni notte a Treviso. San Giuseppe sotto scacco

Lunedì 8 Agosto 2022 di Paolo Calia
Razzia di una volpa tra i pollai del quartiere San Giuseppe
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TREVISO - Strada Boiago, via Paludetti, via Feretton. La lista di “luoghi del delitto” è lunga, come quella delle vittime. E comprende tutta San Giuseppe. Non è che ci sia apprensione, ma quando cala l’oscurità chi ha animali da cortile potenzia le difese. Da mesi una nuova residente sta seminando il panico tra giardini e pollai. Si tratta di una volpe che ha scelto di piantare casa nei campi attorno al quartiere. C’è chi giura che la sua tana sia all’interno dell’ex tenuta dell’Usl 2: zona dove non passa nessuno, tranquilla e brulla quanto basta per garantire ripari, sicurezza e piccole prede. Da lì partono le scorribande. Da maggio sono poi diventate più puntali e spietate. Contando il numero delle galline spennate, dei pollai messi a soqquadro, la volpe è di sicuro una “mamma volpe” che sta addestrando una cucciolata.

E i blitz notturni non sono altro che lezioni impartite per insegnare come, dove, quando e cosa cacciare. A San Giuseppe subiscono e, tutto sommato, sopportano. La nuova vicina, per quanto scomoda, non viene bistrattata. Non si sono, tanto per dire, scatenate campagna di caccia alla volpe (tra l’altro vietatissima dalla legge). E gli improperi sono in quantità limitata. La volpe dà fastidio a qualcuno, è vero. Ma il sentire comune è che non fa altro che seguire il suo istinto. E, tutto sommato, la sua presenza significa che l’ambiente attorno resiste nonostante l’assedio di traffico e smog.

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GLI ASSALTI

Di certo la cronaca racconta di scorribande rumorose. Ai primi di giugno per una delle sue lezioni ai cucciolotti ha scelto la fattoria didattica della scuola per l’infanzia Ipab Appiani. Il pomeriggio prima i bambini hanno potuto ammirare, e accudire, gallo e galline seguite con tanta passione. La mattina dopo: il disastro. «Ha scardinato la rete di protezione delle pareti metalliche del pollaio - hanno spiegato dall’Ipab - è entrata e ha ucciso i fagiani e le galline ornamentali, animali di piccola taglia; sono rimaste illese le restanti galline di grossa taglia e il gallo». La parte più complicata è stata spiegare ai 128 bambini della scuola cosa fosse successo. Ma l’elenco dei misfatti è corposo. In strada Boiago l’incursione nel pollaio di casa è costata la pelle a 5 galline; una decina quelle fatte fuori, in una notte da tregenda, in un altro giardino di via Paludetti, altrettante in via Feretton e poi ancora nel piccolo allevamento di via dell’Aeroporto. E tanti altri assalti mancano all’appello. Sempre blitz chirurgici, col favore delle tenebre, precisi. I cuccioli, se seguiranno le orme della madre, cresceranno come cacciatori provetti.

LE CONTROMISURE

A San Giuseppe, un po’ alla volta, le reti dei pollai si stanno alzando, polli, faraone e galli la notte vengono messi in luoghi chiusi. I cani da guardia stanno all’erta. Insomma, lentamente, il quartiere cerca di difendersi perché la volpe è simpatica, i volpacchiotti fanno tenerezza ma a tutto c’è un limite. Vittore Trabucco, volto storico di San Giuseppe sorride e allarga le braccia: «Qualcuno vorrebbe misure drastiche. Io invece, e parlo come danneggiato perché la volpe ha colpito anche nel mio giardino, preferisco lasciar fare alla Natura, tanto di galline ne trovo sempre per rimpiazzare le povere “martiri” e magari rinforzo le reti di protezione per rendere sempre più inaccessibile il mio pollaio. Anche la volpe, o magari la donnola o la faina, hanno diritto di vivere».

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Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 11:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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