TREVISO - L'aeroporto Canova torna a volare. La ripresa è progressiva, ma già evidente. A tre settimane dalla riapertura del primo giugno, dopo 15 mesi di stop a causa dell'emergenza coronavirus, lo scalo trevigiano conta 2.500 passeggeri in transito al giorno.
LA CRESCITA
Nel giro di tre settimane la pista del Canova ha visto salire i voli da 16 a 32 al giorno, tra decolli e atterraggi. Prima dell'epidemia si era su una media di 66 movimenti al giorno (comprendendo l'aviazione generale). Pure sul fronte del numero degli aerei la ricorsa è articolata. Ma il trend è in crescita. La conferma arriva dal fatto che nei primi giorni dopo la riapertura è stato subito raggiunto un tasso di occupazione dei posti in aereo pari al 70%. E oggi si è tornati a sfiorare il tutto esaurito.
LA FOTOGRAFIA
Al momento il sistema aeroportuale formato dagli scali di Venezia e Treviso muove 10.200 passeggeri al giorno. La crescita del Marco Polo è ovviamente ancora più impetuosa. In aprile si contavano 2.400 passeggeri in transito, sempre nelle 24 ore. Adesso sono saliti a 7.600. È anche per questo che Save/AerTre, la società che gestisce gli scali, ha sottolineato di aver voluto aprire il Canova in anticipo rispetto a quanto suggerito dai bilanci, dato che gli slot di Venezia non era ancora pieni. Una scelta che per ora sta pagando. Anzi, Enrico Marchi, presidente di Save, ha evidenziato che in prospettiva l'aeroporto di Treviso potrebbe tornare completamente a regime addirittura prima di quello di Venezia: «In estate arriveremo a servire complessivamente oltre 60 destinazioni ha spiegato l'aeroporto di Treviso potrà tornare ai livelli di traffico pre-pandemia già nel 2022, anche prima di Venezia. Il punto fondamentale è l'avvio della nuova base Ryanair con tre aerei, compreso uno fisso di riserva, che prima della pandemia non c'era. Questo consente un aumento delle destinazioni. In più, la dimensione europea di Treviso oggi rappresenta un punto di forza rispetto ai grandi aeroporti con traffico intercontinentale verso aree del mondo dove non si può ancora volare. Per questo il recupero sarà veloce».
LE ROTTE
L'avanzamento della campagna vaccinale anti-Covid e la diffusione del Green pass stanno facilitando la ripresa del traffico aereo nel Vecchio continente. Con l'incognita Regno Unito, per il quale è stato nuovamente previsto un periodo di quarantena. La speranza, però, è che possa rimanere un caso isolato. Intanto la nuova base Ryanair, diventata a sua volta operativa dal primo giugno, ha portato la compagnia aerea a prevedere un investimento di 200 milioni sul Canova. Tanto serve per poter contare sulla presenza costante nello scalo trevigiano di due aerei (più uno di riserva) e di 120 addetti, tra piloti, equipaggi, controllori di volo e così via. Nella prossima estate Ryanair arriverà a garantire dal Canova 45 rotte per l'Italia e per l'estero. Comprese 18 totalmente nuove: verso e da Tenerife, Alicante e Maiorca (Spagna), Pafos (Cipro), Chania, Kos, Salonicco e Rodi (Grecia), Tel Aviv (Israele) compatibilmente con la situazione nel paese, Kiev e Leopoli (Ucraina), Poznan (Polonia), Francoforte (Germania), Billund (Danimarca), Riga (Lettonia), più Pescara, Alghero e Trapani. La rincorsa verso il ritorno ai 3,2 milioni di passeggeri in transito all'anno parte da qui.
