Voli low cost, Ryanair va oltre i rincari e mantiene le tratte dall'aeroporto Canova a prezzi stracciati

Giovedì 24 Novembre 2022 di Redazione web
Voli low cost ryanair aeroporto canova
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TREVISO - Sono quasi 25 anni che Ryanair vola sull’aeroporto di Treviso. In questo lasso di tempo ha fatto decollare e atterrare al Canova oltre 32 milioni di passeggeri. Più del 75% di quelli trasportati dalla compagnia aerea low cost in tutto il Veneto. Adesso si rilancia ulteriormente. E non si esclude una nuova crescita attraverso gli slot lasciati vuoti in particolare dalla compagnia russa Pobeda. Dopo i 15 mesi di chiusura dell’aeroporto imposta dall’emergenza Covid, dall’inizio di giugno dell’anno scorso il recupero non si è più fermato. Ryanair conferma di aver ripreso in toto il traffico pre-Covid aumentando del 5% la capacità, cioè i posti messi in vendita, rispetto all’ultimo inverno di operatività. E nell’estate appena passata l’aumento è stato addirittura dell’83%.


I NUMERI
A livello generale, tra gennaio e ottobre il Canova è già tornato a contare 2,2 milioni di passeggeri in transito. Alla fine dell’anno salirà a 2,8 milioni. «Il low cost non è finito. Anzi. La conferma è arrivata anche e soprattutto dal recupero post Covid - conferma la società irlandese -. È stato l’unico settore in grado di reagire in questi termini grazie a costi, accessibilità e servizi; sicuramente ci sono degli aumenti legati al caro energia. Ma continuano comunque a esserci milioni di tariffe a 19,99 euro». A proposito di prezzi, la compagnia annuncia che di fatto non ci saranno aumenti nei biglietti almeno fino alla prossima primavera. Come hanno fatto? Bloccando il prezzo del carburante a 63 dollari al barile fino a marzo del 2023. Un’operazione fatta in tempi non sospetti, giocando d’anticipo, quando il prezzo era a 110 dollari al barile. E quindi di non aumentare il costo medio per ogni singolo passeggero, che resta tra i 40 e i 50 euro. In futuro ci potranno essere aumenti progressivi - precisa Ryanair -. Ma parliamo di qualcosa come 10 euro in cinque anni. Cioè nemmeno il valore dell’inflazione.


LE TRATTE
Al Canova, Ryanair è a dir poco centrale. Basti pensare che la compagnia irlandese opera da sola l’84% dei voli che si vedono passare nello scalo trevigiano. Numeri da aeroporto “monomarca”. Merito anche dell’apertura della nuova base all’interno dello stesso scalo. Da giugno dell’anno scorso, due aerei Ryanair hanno casa proprio al Canova con 60 operatori diretti e un indotto attorno all’operatività stimato in altri 1.800 addetti. Sono 43 le destinazioni offerte da Ryanair al Canova, che collegano Treviso con 20 diversi Paesi al ritmo di 260 voli a settimana. Quattro nuove (Amman - Giordania; Tallin - Estonia; Comiso - Sicilia; Crotone - Calabria), più una confermata dopo l’inserimento nella programmazione estive (Breslavia – Polonia). Difficile andare oltre. Anche perché l’aeroporto non è troppo distante dal limite stabile dei 22.500 movimenti all’anno, come previsto nel master plan di sviluppo dello scalo timbrato dalla società di gestione Save/AerTre. Ma c’è ancora un po’ di margine dopo l’addio di Pobeda. «A Treviso esiste un limite. All’interno di questo, comunque, siamo disposti a crescere ben volentieri – dice Ryanair – guardiamo con attenzione a qualsiasi slot disponibile. Se possibile, lo prendiamo». Intanto le risposte dei passeggeri non si fanno attendere. Ad agosto la compagnia ha registrato un record con il 96% dei posti venduti. A settembre ci si è attestati sul 94%. Così come a ottobre. Le incognite restano ancora molte, dal Covid all’instabilità internazionale legata ai mercati e alla guerra. Ma i segnali, almeno per il momento, non fanno presagire “inversioni di rotta” sul fronte degli arrivi e delle partenze e i segnali restano del tutto positivi. 

Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 09:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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