Volantini e scritte oscene sui muri della chiesa e sullo scuolabus: ventenne nel mirino

Qualche settimana fa stessi vandalismi ai giardini pubblici di via Einaudi a Mestre.

Lunedì 20 Marzo 2023 di Maria Elena Pattaro
Volantini e scritte oscene sui muri della chiesa e sullo scuolabus: ventenne nel mirino

PREGANZIOL (Treviso) - Dai volantini con falsi annunci sessuali alle offese cubitali sui luoghi pubblici. Ieri mattina Preganziol, cittadina di 16mila abitanti nella Marca trevigiana, si è risvegliata imbrattata di scritte scurrili rivolte a una ventenne. La ragazza, di origini marocchine, l'estate scorsa era già stata bersaglio di un'ingiuriosa campagna di volantinaggio tra Preganziol e Mestre.

A luglio le prime affissioni erano comparse in alcune vie della cittadina trevigiana: volantini diffamatori in cui la ragazza si offriva insieme a un'amica e alla madre per qualsivoglia pratica sessuale nella propria abitazione, con tanto di foto sia della ventenne che della casa. Qualche settimana dopo gli stessi volantini avevano tappezzato i giardini pubblici di via Einaudi, a Mestre.

Stavolta le scritte vandaliche: ieri mattina il suo nome, cognome e indirizzo della malcapitata campeggiavano sulla facciata della chiesa di Preganziol, sul sottopasso della stazione, sul vialetto di accesso alle piscine e persino sulla fiancata di uno degli scuolabus. Accompagnati da epiteti sconci e dal "prezzario" dei servizi sessuali che la ragazza in questione sarebbe pronta a erogare. Una sorta di versione "vintage" di revenge porn e bullismo, che sabato notte ha visto un'escalation: prima si trattava di locandine facilmente eliminabili, adesso di scritte comparse in posti ben visibili ed estremamente frequentati. Opera di ex fidanzato geloso o un pretendente rifiutato e assetato di vendetta: sul caso delle locandine hot stanno indagando sia i carabinieri trevigiani, sia la polizia lagunare, con sospetti precisi sul responsabile.

Dietro il raid vandalico della scorsa notte c'è la stessa mano: gli inquirenti ne sono convinti ma servono le prove. Un aiuto fondamentale potrebbe arrivare dai filmati della videosorveglianza, già al vaglio. Il raid vandalico ha suscitato un'ondata di rabbia in città: la condanna del gesto è trasversale. E duplice: sia per la forma di violenza esercitata sulla donna, sia per lo sfregio ai beni pubblici. «È un comportamento criminale, assolutamente da condannare - tuona il sindaco Paolo Galeano -. Non ci sono scusanti né per i toni né tantomeno per le modalità. Confidiamo che il responsabile venga individuato e sanzionato al più presto».

Sia l'amministrazione che la parrocchia hanno intenzione di denunciare il fatto. Lo stesso farà la ditta che si occupa del trasporto scolastico, a cui il teppista ha imbrattato uno degli scuolabus. Nel frattempo le autorità stanno provvedendo a rimuovere le scritte ingiuriose e a ritinteggiare gli edifici imbrattati. I costi dell'operazione ricadranno inevitabilmente sulle tasche dei cittadini.
 

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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