Permasteelisa in rosso, adesso i dipendenti iniziano a tremare

Giovedì 25 Aprile 2019 di Mattia Zanardo
Permasteelisa in rosso, adesso i dipendenti iniziano a tremare
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VITTORIO VENETO - Ad oggi non c’è alcun annuncio di possibili ripercussioni sull’occupazione. Anzi, non sono nemmeno definitivi i numeri dei conti, che dovranno essere approvati tra un paio di settimane. Ma certo le anticipazioni sul bilancio di Permasteelisa non possono non suscitare qualche apprensione anche tra gli ottocento dipendenti circa dell’azienda di Vittorio Veneto. Il gruppo trevigiano, leader nei rivestimenti architettonici in vetro e acciaio per facciate, si avvia a chiudere l’esercizio in rosso. L’industria, nota per realizzazioni come l’Opera House di Sidney, il grattacielo Shard di Londra o la nuova sede “spaziale” della Apple a Cupertino (per citarne solo alcune), dal 2011 è in portafoglio alla conglomerata giapponese Lixil. Ed è stata proprio la capogruppo nipponica a rivelare come l’annata (che, secondo la normativa fiscale del paese del Sol Levante si conclude al 31 marzo) registri un disavanzo di 53 miliardi di yen, pari, al cambio attuale, a 423,5 milioni di euro, proprio a causa delle perdite della controllata italiana.
 
VERTICI AZZERATI
La prima conseguenza del deficit è l’addio dell’amministratore delegato di Permasteelisa Riccardo Mollo, alla guida dal 2016: al posto dell’ex direttore di Autostrade, arriverà il responsabile dell’attività per l’Europa, Klaus Lother. Ma l’onda d’urto si è propagata fino a Tokyo, con le annunciate dimissioni del presidente e ad della compagnia nipponica Yoichiro Ushioda e di un altro top manager, Hirokazu Yamanashi. Lixil ha acquisito la società fondata nel 1973 da Massimo Colomban, otto anni fa da un fondo: nel 2017 aveva concordato la cessione al colosso cinese delle costruzioni Grandland: lo stop imposto dalle autorità di controllo Usa, però, ha fatto definitivamente naufragare l’operazione lo scorso novembre.
IL RILANCIO
Da lì, i giapponesi hanno annunciato un piano di rilancio, che ora hanno ribadito di voler rafforzare alla luce dei nuovi dati contabili. A impensierire i sindacati è soprattutto il passaggio sulla “riduzione dei costi fissi”: «Le dimissioni di Mollo erano prevedibili – affermano dalla Fiom Cgil di Treviso -. Si era capito da tempo che le cose non andavano come avrebbero dovuto. In particolare, per la mancata vendita di Permasteelisa ai cinesi di Grandland. C’è preoccupazione, per questo abbiamo chiesto un incontro all’azienda per il nuovo piano industriale già alcune settimane fa. Sarà fissato a breve».
Mattia Zanardo
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