Storiche sagre in dubbio: le società sportive rischiano di non vedere il finanziamento

Martedì 21 Aprile 2020 di Claudia Borsoi
Storiche sagre in dubbio: le società sportive rischiano di non vedere il finanziamento
VITTORIO VENETO Non solo le attività produttive, imprenditoriali e commerciali stanno soffrendo per l’emergenza coronavirus. Anche il mondo dell’associazionismo sportivo sta navigando a vista. Se allenamenti e partite sono al momento sospesi, incerta è l’organizzazione delle tradizionali sagre che da anni sostengono, con i loro introiti, le attività di varie realtà del mondo del calcio e della pallavolo, oltre ad essere eventi che animano tradizionalmente l’estate vittoriese.
«Di solito – testimonia Sergio Faraon, direttore generale del San Michele Salsa – partiamo a maggio nell’organizzare la Festa Settembrina. Quest’anno, dopo 40 anni, non sappiamo ancora se la faremo. Si tratta di un appuntamento che sostiene un 20% del bilancio della nostra società sportiva».
IL PROBLEMA
La questione è stata portata in questi giorni anche all’attenzione dell’amministrazione comunale. «Ci hanno scritto le associazioni sportive che organizzano delle sagre per auto-finanziarsi e che potrebbero non organizzare questi eventi alla luce della pandemia, con il rischio di dover gravare senza questa voce a bilancio sulle famiglie per far fronte a tutte le spese – testimonia il vicesindaco e assessore allo sport Gianluca Posocco - Le società San Michele Salsa, Santa Giustina Serravalle, San Giacomo e l’Up Costa hanno sollevato la questione».
Al momento nessuna ha chiesto contributi al Comune, ma ha solo portato all’attenzione la problematica e l’incertezza legata all’emergenza coronavirus.
LA SITUAZIONE
«Noi – testimonia Faraon – stiamo aspettando la decisione del comitato veneto sul campionato di calcio e, dopo che ci diranno se intendono ripartire o meno, faremo le nostre riflessioni perché per noi prima di tutto viene la salute dei nostri ragazzi. E se ci sarà il riavvio delle attività, bisognerà anche sanificare gli impianti sportivi e ragionare sul bilancio preventivo. In queste settimane di stop si stanno accumulando tutta una serie di spese: le bollette dell’Enel per i due impianti da 25 kW, i pulmini che sono sì fermi, ma per i quali si deve pagare bollo e assicurazione, l’imposta sui rifiuti alla Savno. E poi l’incertezza degli sponsor per il futuro e la questione della sagra, che per noi rappresenta un grosso introito. Vedremo dunque nelle prossime settimane come continuare facendo molta economia».
I DUBBI
La questione è dunque aperta. «La Sagra Settembrina da 40 anni, oltre ad essere un evento di riferimento per i vittoriesi, è anche il più grosso sponsor della nostra società – rileva Faraon - Se dovessimo allestirla allargando i posti, riusciremo comunque a sostenere i costi di noleggio dei capannoni? E la gente verrebbe? Non ci resta che vedere come vanno le sagre che vengono realizzate prima della nostra e capire quale possa essere la partecipazione della gente».
 
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