Tutti in montagna per sfuggire al virus, ma aumentano gli incidenti. Il Cai: «Troppi interventi per le imprudenze in quota»

Lunedì 3 Agosto 2020 di Chiara Voltarel
Tutti in montagna per sfuggire al virus, ma aumentano gli incidente. Il Cai: «Troppi interventi per le imprudenze in quota»
2
SAN VENDEMIANO - L'improvvisa morte del 61enne Andrea Virzi di San Vendemiano, spirato venerdì dopo una fatale caduta sul monte Duranno, riapre con forza la questione della sicurezza in montagna. A fronte dei diversi incidenti e dei numerosi interventi di questo periodo, Suem e Soccorso alpino del Veneto, partner del Cai (Club Alpino Italiano), tornano a invitare alla prudenza e a non sottovalutare gli itinerari anche più semplici. La montagna quest'estate è meta particolarmente gettonata poiché adatta a garantire il distanziamento sociale. Dopo il lockdown, come non farsi tentare dalle escursioni nella natura a breve distanza da casa? Il Soccorso alpino tuttavia osserva come i turisti siano sempre più impreparati e registra un aumento degli interventi dovuti, per lo più, alla superficialità di chi li richiede. 

CONSAPEVOLEZZA E SICUREZZA
«A noi, abituati a vivere in pianura, manca la cultura dell'ambiente montano spiega Adolfo Eduati, direttore della scuola di alpinismo Ettore Castiglioni del Cai Treviso. La montagna in meno di un'ora cambia aspetto: può arrivare un temporale e la temperatura crollare precipitosamente. Per non parlare dei ghiacciai: ambienti sconosciuti alla maggior parte delle persone. Ricordo sempre a chi frequenta i nostri corsi che se ce ne stiamo seduti nel divano corriamo certi rischi, se andiamo a fare una passeggiata ne corriamo altri, se si tratta di un trekking impegnativo altri ancora e se andiamo a fare una scalata o una parete di ghiaccio i rischi possono aumentare: bisogna esserne coscienti. Nello zaino oltre a materiali e viveri adeguati dobbiamo mettere un minimo di conoscenza e delle nozioni di base per affrontare alcune difficoltà, assieme al buon senso, all'arte di arrangiarsi con coscienza e di saper rinunciare all'impresa se è al di sopra delle nostre capacità».

FORMAZIONE
Anche se con il Covid le attività del Cai sono state sospese, da anni l'associazione organizza corsi che permettono di andare in autonomia in montagna. «Si va da corsi base utili come primo approccio al terreno alpinistico fino ai corsi avanzati su roccia, neve e ghiaccio spiega Eduati. Nella consapevolezza dell'importanza della formazione e della sicurezza». La ripresa totale dei corsi è al momento difficile, ma si prevede una ripartenza per l'autunno. Gli istruttori fanno parte della scuola Castiglioni nata negli anni 50, che ha un organico di 40 componenti di cui una quindicina titolati: «Altri hanno insegnato a noi afferma il direttore, la montagna è diventata la nostra passione e ora vogliamo trasmetterla agli altri mettendo a disposizione le nostre conoscenze ed esperienze». Neanche uno sportivo preparato e accorto come Virzi è stato immune dalle insidie della montagna, riprova del fatto che in nessuna occasione deve essere concesso abbassare la guardia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci