Anziana muore al vax-point: «L'ho soccorsa subito, è stato tutto inutile»

Domenica 9 Maggio 2021 di Elena Filini
Stefano Tula, il primo a prestare soccorso all'anziana morta sabato al centro vaccinazioni di Villorba

VILLORBA «Era accasciata, il respiro lievissimo, quasi un rantolo. Ma il polso non c'era più». Pochi terribili minuti: l'allarme lanciato dalle urla della figlia, lo scatto verso la portiera per farla uscire e adagiarla, il disperato tentativo di rianimazione. Stefano Tala riavvolge il nastro con fatica, la voce gli trema. È stato lui a soccorrere per primo la 91enne Irma Dall'Acqua, deceduta ieri alle 11 al vax point di Villorba. Lui a portarla a braccia fuori dall'abitacolo.

E lui, probabilmente, a udirne l'ultimo respiro. «È la prima volta che mi trovo a tu per tu con la morte. Una sensazione di impotenza enorme».


LA TESTIMONIANZA
Tala è un dipendente del Comune di Villorba, dislocato a fare servizio di orientamento e supporto ai veicoli in entrata al vax point allestito al bocciodromo. Ieri mattina stava disciplinando le auto in entrata. «Proprio dietro di me, qui in corrispondenza della vecchia uscita della sala vaccini, era parcheggiata un'auto bianca. Dentro c'era una donna che aveva ricevuto la sua dose di vaccino e stava aspettando la figlia, in coda per l'appuntamento. Abbiamo sentito un urlo, una richiesta di aiuto. La figlia, appena salita in macchina, è uscita gridando: Mia madre sta male. Mi sono girato, ho aperto la portiera e aiutato da un altro uomo abbiamo cercato di sollevare la signora. Era esile ma pesava come il piombo. All'inizio ho avvertito un respiro interrotto, una specie di rantolo. Poi più nulla. Le ho sentito il polso ma non riuscivo a sentire il battito. L'abbiamo adagiata e abbiamo chiamato subito la protezione civile e un medico che si è precipitato fuori dal vax point».


SITUAZIONE DISPERATA
Gli sembra di vederla ancora lì, sull'asfalto, immobile. E con lei la figlia, disperata, che la chiamava e le teneva la mano in attesa della squadra del Suem. «Quando è arrivato il medico, forse per una forma di pudore, mi sono spostato. Era seguita, era un momento anche intimo. O forse ero semplicemente molto scosso e non volevo farmi vedere in quelle condizioni». Tala spiega di aver capito subito che la situazione era disperata. «Ho alcuni rudimenti, ho fatto un corso di primo soccorso, e da subito la situazione non mi è parsa bella. Ho poi saputo che la signora soffriva di patologie gravi, forse sarebbe potuto succedere in qualsiasi momento». Tala ha continuato il suo turno di lavoro, nonostante lo choc. «È dura trovarsi in una situazione del genere, soprattutto se non hai strumenti per intervenire. La prima cosa che ho fatto è stata aprire lo sportello e ascoltare il polso. Era accovacciata e non respirava più. L'abbiamo sdraiata. Io le ho alzato le gambe in modo che l'afflusso del sangue fosse migliore. Ma è stato tutto inutile».


LA POSIZIONE DELL'USL
La posizione dell'Usl sull'accaduto, è netta: «Non c'è alcun collegamento tra la vaccinazione e il decesso -sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl trevigiana- l'autopsia è stata richiesta proprio per sgomberare definitivamente il campo da qualsiasi ipotesi del genere». Ma iIeri pomeriggio al vax point del bocciodromo di Villorba c'era poca voglia di parlare. La fila era importante, i volontari cercavano di far riparare i più anziani all'ombra e di distribuire sedie. Per evitare inutili assembramenti anche gli accompagnatori, nel caso di vaccinati autosufficienti, sono rimasti fuori. Solo la gente in coda si interrogava sull'accaduto. E nonostante le rassicurazioni dei medici e dell'Usl sul fatto che la signora soffrisse di una patologia molto grave, in molti non dissimulavano la tensione. «A volte mi dico: se è il mio destino, accadrà. Tuttavia io ho fatto Pfizer due giorni fa e sto bene. Ma mia sorella, che è dentro, ha problemi cardiaci e non è certo giovane - ragiona T.D. - credo tuttavia che non si possa istituire una relazione diretta. Certo, sui vaccini non ne sappiamo ancora abbastanza. Confidiamo che non tocchi a noi» conclude. Ma i molti in attesa non dissimulano il nervosismo. «È giusto fidarsi dell'Usl ma irrazionalmente certi fatti lasciano il segno. Pensare che proprio qui stamattina una donna è mancata dopo la seconda dose fa un certo effetto - spiega un signore sui 60 anni».

 

Ultimo aggiornamento: 14:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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