Imprenditrice subisce un furto, cade e si ferisce: «E' la quinta volta»

Venerdì 13 Gennaio 2023 di Maria Elena Pattaro
Imprenditrice subisce un furto, cade e si ferisce: «E' la quinta volta»

VILLORBA - Derubata in casa per la quinta volta, batte la testa e si spacca un sopracciglio mentre cerca di scacciare i ladri. «Sembrava un film dell’orrore.

Non ho mai avuto così tanta paura» dice Nerella Bolzan, 68 anni, commerciante immobiliare e moglie dell’imprenditore Sergio Pavan. La loro villa di via Gorizia, a Nerbon di Silea, è finita nel mirino martedì sera. Da lì i malviventi sono scappati con un bottino da decine di migliaia di euro: cinque penne da collezione (tra cui Cartier e Mont Blanc) e cinque-sei orologi di pregio griffati Bulgari e Porsche. 


IL COLPO
L’intrusione scatta verso le 19.30. A quell’ora la donna è in cucina, sta preparando la cena. «Non ho inserito l’allarme perimetrale perché stavo aspettando mio marito - racconta la donna -. Quando ho aperto le porte scorrevoli ho trovato tutto spalancato, con le luci accese. Ho capito subito che erano entrati i ladri». Nerella corre a inserire l’allarme, che inizia a suonare. Un tentativo disperato per mettere in fuga i malviventi, nel caso fossero ancora tra quelle quattro mura. Salendo le scale in quegli attimi concitati la 68enne sbatte la testa, centrando in pieno lo spigolo del pianerottolo. Un taglio profondo al sopracciglio sinistro, da cui il sangue esce copioso. Sulle scale c’è una pozza rosso scuro. Tanto che i carabinieri, al loro arrivo, hanno temuto che la padrona di casa fosse stata ferita dai malviventi. La prima ad accorrere in aiuto è una vicina, attirata dalle sirene dell’allarme antifurto. Pochi minuti dopo in via Gorizia piombano anche una gazzella dell’Arma e un’ambulanza. L’anziana viene accompagnata al pronto soccorso, dove riceve le medicazioni del caso. Nel frattempo torna a casa anche il marito. Della banda di predoni non c’è traccia. Ma tutto fa pensare che si trattasse di professionisti. I malviventi infatti non solo si sono intrufolati da un terrazzo senza dare nell’occhio e hanno rovistato in armadi e cassetti, ma si erano anche già preparati la via di fuga. «Hanno aperto il garage telecomandato e bloccato il cancello automatico usando metodi da elettricista» spiega la malcapitata. Non solo: i malviventi hanno provveduto anche a staccare le telecamere esterne che avrebbero potuto inquadrarli durante la scorribanda. Le misure di sicurezza, tra cui telecamere, allarmi, una porta blindata a protezione della zona notte e un cane che sorveglia il giardino non sono bastati a scoraggiare la razzia. Domenica sera un vicino aveva notato un uomo con la torcia aggirarsi in via Gorizia, pensando però a un’innocua passeggiata notturna. Invece probabilmente si trattava di un sopralluogo in vista del furto. Ora i carabinieri stanno passando al setaccio i filmati delle telecamere pubbliche e private per dare un volto e un nome alla banda, in una provincia messa in ginocchio dai furti. 


I PRECEDENTI
«È la quinta volta che vengono - ricorda Nerella -. Dopo la prima ci siamo dotati di una porta blindata. Adesso non è rimasto più nulla da rubare» allarga le braccia la donna. «Questa volta è stata la peggiore di tutte perché io ero in cucina, a pochi metri dai ladri». I segni dell’incubo vissuto sono ben visibili sul suo volto: una benda su sopracciglio sinistro, a coprire i quattro punti di sutura, e l’occhio nero. Ma il dolore fisico è solo una parte del trauma. E neppure la peggiore: «Ti rimane addosso la paura». L’obiettivo adesso è lasciarsi alle spalle la razzia: «Bisogna ricominciare a vivere». Anche a Villorba i ladri sono entrati in azione: nella notte tra mercoledì e giovedì hanno ripulito tre auto delle otto parcheggiate nel cortile di un condominio di via Centa. Niente scassi né spaccate: sono riusciti ad aprirle interferendo con il sistema elettrico. Tanta fatica per un bottino magro: un portafoglio e qualche spicciolo. Hanno raccattato tutto quello che c’era. «Dalla mia Peugeot 107 hanno portato via persino i fazzoletti e due bottigliette d’acqua» racconta incredula Carla Severin. L’ondata di furti, insomma, non accenna a placarsi. 

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Ultimo aggiornamento: 07:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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