​Vigili in borghese mimetizzati nel traffico per stanare chi guida guardando il cellulare

Venerdì 20 Agosto 2021 di Paolo Calia
Vigili in borghese mimetizzati nel traffico
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TREVISO - Troppi incidenti, troppo spesso mortali, quasi sempre dovuti alla disattenzione. E all'origine di tanta distrazione, quasi sempre, c'è il telefonino. La Polizia locale ha quindi ripreso massicciamente i controlli in borghese a caccia di quegli automobilisti che tendono a guidare senza staccare l'occhio dalle notifiche della app sul display del proprio smartphone, oppure telefonando senza utilizzare il vivavoce o gli auricolari.

E sono sempre di più.

Vigili in borghese nel traffico

Giovedì la prima uscita: un'auto in borghese, quindi senza contrassegni, con a bordo gli agenti, ha girato per la città di pattuglia. Bottino: in due ore, sei sanzioni; sei trevigiani beccati con le mani nel sacco, anzi sullo smartphone. E per tutti 150 euro di multa e 5 punti cancellati dalla patente. Ma le multe, sarebbero potute essere molte di più. «Un dato che deve fare pensare - spiega il comandante Andrea Gallo - sei multe in due ore, tenuto conto del tempo che ci occorre tra fermare l'auto, contestare l'infrazione, fare i controlli formulare il verbale, sono molte. La distrazione al volante sta aumentando, lo constatiamo ogni giorno durante i nostri controlli». In pratica, ogni volta che l'auto civetta si è messa in strada ha trovato qualcuno intento a telefonare e o scambiare messaggi mentre era alla guida: «Non ci sono zone più o meno a rischio - continua il comandante - le nostre pattuglie coprono sia il centro che i quartieri periferici e le infrazioni avvengono ovunque».


Come riconoscere gli automobilisti al telefono

L'auto che rallenta senza motivo, oppure che sbanda leggermente, la testa del conducente piegata, un movimento anomalo del braccio: sono tanti i segnali che indicano il possibile utilizzo dello smartphone alla guida. Gli agenti della Polizia locale sono ormai abituati a riconoscerli anche in mezzo alla viabilità più intensa. Basta poco, a un occhio esperto, per capire chi sta cercando di fare il furbo. Gli agenti alla guida dell'auto civetta si immettono in strada tranquillamente, si fanno trasportare dal traffico, senza fretta: uno guida e chi è seduto sul posto del passeggero osserva il comportamento di chi sta attorno. E quasi sempre trova quello che cerca. Soprattutto in questi giorni.


Multe a chi guida e guarda il cellulare

«Direi che siamo tornati ai livelli di prima del lockdown, forse anche peggio - ammette Gallo - la distrazione è ormai la causa principale degli incidenti. Purtroppo lo vediamo anche dai tanti sinistri accaduti in questo periodo. In tema di sicurezza stradale, in genere, siamo più per la prevenzione che per la repressione: ma è chiaro che serve anche questa. Quando usciamo con le auto in borghese, ovviamente, si fa repressione. Ma ogni volta troviamo uno o più automobilisti che guidano guardando il cellulare, oppure li sorprendiamo a metterli giù appena si rendono conto di essere sotto osservazione. E in questo caso la sanzione è inevitabile». E la distrazione sta provocando danni a non finire. Stanno aumentando gli investimenti e le uscite di strada autonome, apparentemente inspiegabili. E, molto spesso, all'origine di tutto c'è un messaggino a cui non è proprio possibile non rispondere subito, in tempo zero o la telefonata con l'apparecchio stretto tra orecchio e spalla mentre si stringe il volante. Gli incidenti, purtroppo, iniziano così.
 

Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 10:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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