TREVISO - Pistole che balenano da sotto i giacconi, balletti in pieno centro e in mezzo alla folla, mascherine che vanno e vengono.
IRRITAZIONE
Il video ieri è arrivato nelle mani del sindaco Mario Conte. Che non ha per niente gradito: «Nessun ha autorizzato questo gruppo a girare quel video in centro - premette - in Comune non ne sapevamo nulla. Per quanto ci riguarda è tutto abusivo. Inoltre non posso certo accettare che vengano esibite pistole in pubblico in quel mondo, quasi come una sfida. Ho subito chiamato il questore denunciando l'episodio. Non mi metto giudicare la musica, ma il messaggio. Violenza, volgarità, offese: Treviso non è questa. Denuncio tutti».
LA TRAMA
Il video dura poco meno di tre minuti e si svolge essenzialmente tra la stazione delle corriere e corso del Popolo, più qualche scena girata in un campetto da basket e su una strada dell'immediata periferia dove si vedono i ragazzini sporgersi dal mezzo in corsa. La trama è quella classica dei pezzi trap, genere duro che racchiude rabbia inespressa. «Soldi, soldi, sto pensando solo a quello», «La tua bitch quando mi vede sì abbaia, sono più che una canaglia»: questi alcuni passaggi del testo. E poi il comparire e lo scomparire delle pistole: esibite, puntate verso la telecamere, caricate. E tutto alla luce del giorno, nel cuore della città, in mezzo a decine e decine di minori accalcati. «Da capire se quelle pistole sono vere - spiega il sindaco - lo appurerà la questura. Il bollino rosso (che identifica le pistole giocattolo ndr) magari c'è, ma non si vede».
LA CONDANNA
Al di là di questo, il sindaco condanna il blitz della gang e non ci vede nulla di artistico: «Non hanno avvisato nessuno. Si vede che hanno girato per strada. Riprese fatte in mezzo ai ragazzini, probabilmente nel fine settimana. Difficili anche da intercettare, almeno quelle in centro. Fatte dietro un muro di gente, molto probabilmente in pochi minuti e poi tutti che si dileguano appena arriva qualcuno». Quella di Conte non è una condanna alla musica giovane: «Assolutamente no - precisa - mi fa piacere che i ragazzi facciano musica, anche quella di strada. Come Comune vogliamo creare degli spazi specifici per loro, organizzare iniziative. Ma non accetto messaggi violenti, provocatori, addirittura con la presenza e l'esibizione di armi. E per di più fatti senza avvisare nessuno».