TREVISO - Due gruppi di discoteche hanno chiesto alla polizia locale di Treviso di poter proiettare il cortometraggio realizzato dalla 3B dell’istituto Besta e vincitore del concorso “Buona la prima”, sulla sicurezza stradale. Il primo a contattare il comandante Andrea Gallo è stato Renzo Venerandi, presente giovedì alla prima proiezione del video e alla premiazione. Un secondo imprenditore veneziano nel settore locali da ballo, con varie discoteche tra San Donà e il litorale, ha chiesto un appuntamento per parlare di come diffondere nel modo migliore il messaggio. «Siamo molto soddisfatti di queste reazioni - spiega Gallo - ho parlato anche con la presidente provinciale dell’Ascom Dania Sartorato, anche lei rimasta molto colpita dal messaggio e dal lavoro dei ragazzi.
FATTO IN CASA
Il video rilancia quello che i ragazzi sentono quando si parla di prevenzione, di incidenti stradali, di come potenziare la sicurezza. I protagonisti sono due ragazze e due ragazzi, uno solo maggiorenne e con la patente, che passano una serata in discoteca tra musica, luci, balli, birre e cocktail. Alla fine si sentono tutti - chi più, chi meno - male. Solo uno ha il buon senso di chiamare il padre per farsi venire a prendere, gli altri invece decidono di mettersi in auto lo stesso. L’epilogo è drammatico: l’auto con i tre ragazzi finisce fuori strada e l’unico superstite, assieme al padre, è il primo ad arrivare sul luogo dell’incidente. Otto minuti girati a buon ritmo, con una morale finale molto chiara: con la vita non si scherza. «È una produzione tutta cittadina - spiega Gallo - i ragazzi sono del Besta, mentre tutti gli esterni sono stati girati in zona ex dogana. E la pattuglia che si vede intervenire sul luogo dell’incidente è formata da nostri agenti. Penso che il messaggio sia passato: durante la proiezione, al teatro Del Monaco, è calato un silenzio molto intenso. I ragazzi presenti sono rimasti molto colpiti».
PREVENZIONE
Per Gallo il lavoro nelle scuole è l’unica via possibile per inculcare nei più giovani quanto sia importante la prudenza: «Il lavoro fatto dimostra che questi concetti fanno presa. I ragazzi che hanno realizzato il video hanno quindici-sedici anni, nessuno di loro ha la patente per l’auto, forse qualcuno ha quella della moto. Ma hanno colto nel segno parlando di una situazione classica: un solo maggiorenne nel gruppo che porta in giro gli altri. Parlare di cosa può accadere se si beve o se, peggio, si fanno uso di sostanze stupefacenti, è utilissimo. Per questo stiamo lavorando per portare il video nelle discoteche e mi fa piacere che due importanti imprenditori del settore siano interessati a proiettarlo nei loro locali. E penso che sia molto utile anche entrare nei cinema: serve la massima diffusione. Fondamentale è avere una platea il più possibile ampia. Ritengo che questa iniziativa, rivolta ai ragazzi delle scuole, sia stata molto efficace. È necessario indurre i ragazzi a riflettere su quello che fanno. E vedere il loro punto di vista, elaborato con loro produzioni, è sicuramente un ottimo segnale».
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