I figli dell'ex ministro Bernini nei guai per una vendita di diamanti: ipotesi truffa aggravata

Giovedì 15 Aprile 2021 di Cristina Antonutti
Monica Bernini
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TREVISO/PORDENONE - Quattro diamanti, un investimento che un ottantenne di Fontanafredda (Pordenone) nel 2018 aveva deciso di far fruttare convinto di ricavare 220mila euro. Si è invece ritrovato a presentare un esposto-querela puntando il dito contro l’intermediaria a cui si era affidato per la vendita dei preziosi. Il direttore della sua banca lo aveva messo in contatto con Monica Bernini, di Asolo, figlia dell’ex ministro dei Trasporti e già presidente della Regione Veneto, scomparso nel 2011. La donna all’epoca operava nel settore e   in concorso col fratello Ludovico Bernini, di Castelcucco, è stata rinviata a giudizio per l’ipotesi di truffa aggravata (lui in alternativa la ricettazione) e autoriciclaggio.

Il gup del tribunale di Pordenone Monica Biasutti ha ritenuto che la vicenda dovesse essere approfondita al dibattimento, nonostante un accordo tra le parti abbia convinto l’anziano a ritirare la querela e, dopo aver ottenuto un risarcimento, a non costituirsi parte civile.

I FATTI
L’anziano cliente aveva spiegato di aver consegnato i diamanti a Monica Bernini affinchè li vendesse. Non c’erano documenti che comprovassero l’avvenuta consegna e dopo qualche tempo, non vedendo risultati, l’ottantenne si era rivolto all’avvocato Leopoldo Da Ros. «Ha registrato una telefonata da cui emergeva l’avvenuta consegna - spiega il legale - a quel punto ci siamo rivolti alla Procura». La sezione di polizia giudiziaria della Guardia di finanza ha cominciato gli accertamenti, passati anche attraverso perquisizioni, intercettazioni e una rogatoria in Inghilterra. Chiuse le indagini, il pm Monica Carraturo ha chiesto il rinvio a giudizio per entrambi i fratelli, compreso Ludovico Bernini, mai incontrato dal pensionato, ma che secondo l’imputazione avrebbe ricevuto i diamanti dalla sorella per farli acquistare a una persona che non è mai stata identificata dagli inquirenti. Secondo l’accusa, si sarebbe trattato di una vendita «speculativa», che non ha consentito di risalire all’acquirente perchè nessun atto registra il passaggio del denaro, da qui l’accusa di autoriciclaggio.

VICENDA CIVILISTICA
«È una vicenda civilistica», precisa l’avvocato Giorgio Castellani, che difende la Bernini assieme a Gabriele Berti (Davide Druda per il fratello). «L’anziano - continua - si è spaventato perchè c’era un ritardo nel pagamento. Era convinto che valessero 220mila euro, ma la casa d’aste Bolaffi glieli aveva messi in vendita per 170mila senza risultato». Anche se l’anziano una volta risarcito ha ritirato la querela, il procedimento è andato avanti d’ufficio. «Contiamo di dimostrare che le accuse sono infondate e prive di fonti di prova», ha concluso Castellani. A settembre la prima udienza davanti al collegio presieduto dal giudice Alberto Rossi. 

Ultimo aggiornamento: 16:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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