Fiocchi rosa distrutti, Zaia: «Volontariato nei reparti oncologici per i vandali»

Martedì 6 Ottobre 2020 di Mauro Favaro
Luca Zaia
BELLUNO «Il danno non è solo materiale, ma soprattutto psicologico, sociale e culturale. Va subito tamponato. Le scuse pubbliche rappresentano un atto nobile. Si dimostri, però, che sono veramente sentite. Il volontariato con malati oncologici darebbe un senso profondo al pentimento. Metto a disposizione i reparti degli ospedali dove questi ragazzi potranno incontrare anche loro coetanei che stanno combattendo contro un tumore. Il miglior modo per far loro capire cosa c'è dietro a quei nastri rosa, quanta sofferenza, è proprio quello di farli entrare in corsia. Un contrappasso dantesco: tu che con un atto del genere hai sbeffeggiato chi sta male, adesso sei chiamato ad accudire e sostenere le persone che stanno attraversando questa malattia».

A parlare è Luca Zaia. Il presidente della Regione ha le idee chiare su ciò che dovrebbero fare i ragazzi che nei giorni scorsi nelle piazze di Conegliano e Belluno hanno prima gettato a terra e poi fatto a pezzi i nastri rosa, simbolo della campagna contro il tumore al seno portata avanti dalla Lilt, la Lega italiana per la lotta contro i tumori. Le scuse sono fondamentali. Il danno, però, potrebbe essere realmente recuperato solo dedicando almeno un po' di tempo alla sofferenza delle persone, calpestata assieme ai nastri rosa. Presidente, i ragazzi che hanno distrutto i simboli della Lilt ora rischiano denunce e multe. Lui, però, pensa a una soluzione diversa.

«Se il contesto fosse stato un altro, staremmo parlando di una bravata fine a se stessa. Invece questo è un contesto delicato e doloroso. Stiamo parlando di prevenzione e di lotta contro il cancro. Quanto successo non può essere derubricato a semplice ragazzata, fatta seguendo una strana idea di divertimento. Il danno materiale potrebbe essere anche irrisorio. Il punto, però, è che qui il danno più pesante è quello sociale. E come tale va riparato».
Da qui la proposta ai ragazzi che hanno distrutto i simboli della Lilt a fare volontariato con malati oncologici.
«Assolutamente sì. Anzi, mi rivolgo direttamente a loro. Vi siete comportati come elefanti in una cristalleria. Avete inutilmente rotto dei cristalli estremamente preziosi, senza pensare a tutte le persone che possono trarre beneficio dalla campagna di prevenzione contro il tumore al seno. Il rispetto verso la sofferenza e il dolore, e purtroppo anche verso la perdita di vite umane, è semplicemente doveroso. Adesso riconoscete pubblicamente il vostro errore. Fate un atto di pentimento. Io vi organizzerò la possibilità di fare del volontariato con persone colpite da tumore. Così avrete la possibilità di dare davvero un senso al vostro pentimento. E, di conseguenza, darete un senso in più anche alla campagna di prevenzione portata avanti dalla Lilt».
Si apriranno le porte dei reparti?
«Sono pronto a mettere a disposizione le corsie degli ospedali, nei modi che verranno ritenuti più opportuni. Ci sono un sacco di persone che stanno facendo chemioterapia. Anche persone giovani. Stanno soffrendo e hanno bisogno di un conforto. Per questi ragazzi è l'occasione giusta per capire cosa c'è dietro a quei nastri rosa e per porre rimedio del migliore dei modi a quello che hanno fatto. La strada migliore è proprio quella di farli entrare nei reparti degli ospedali».
Eviterebbe le denunce?
«Non siamo davanti a un problema che può essere risolto applicando la legge. Se prendiamo il mano il codice, rischiamo di far passare tutto come una bravata. Spero non succeda una cosa del genere. La situazione è diversa. Qui non si risolve nulla semplicemente applicando la legge. Serve un intervento diverso perché si ha a che fare con dei giovani. I giovani rappresentano il nostro futuro. E' necessario un intervento che guardi alla loro educazione e alla loro formazione. Soprattutto in un campo così delicato».
Vale anche per le multe?
«E' la prima cosa a cui si pensa davanti a fatti del genere. Sembra inevitabile. Ma stavolta non basta pagare una sanzione, magari anche relativamente bassa, per chiudere la cosa senza troppi strascichi. Il danno sociale fatto con un gesto simile è un danno che deve essere subito tamponato. Altrimenti ci sarà un'emorragia di atti considerati alla stregua di bravate. Invece queste non sono bravate. Ricordo che stiamo parlando di Lilt, di donne, di prevenzione contro il tumore al seno. I nastri rosa sono già stati presi di mira in più occasioni. La cosa non va presa alla leggera. La misura migliore è il contrappasso dantesco: tu che con un atto del genere hai sbeffeggiato chi sta male, adesso sei chiamato ad accudire e sostenere le persone che stanno attraversando questa malattia».
 
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