Vandali del Ponte pentiti: «Pagheremo», due sono musicisti che hanno suonato a Sanremo Giovani

Giovedì 10 Giugno 2021 di Laura Bon
Vandali del Ponte pentiti: «Pagheremo», due sono musicisti che hanno suonato a Sanremo Giovani
7

MONTEBELLUNA - «Abbiamo capito di aver fatto un danno grave: siamo pronti a ripagarlo». Alberto, 19enne di Montebelluna, e Michele, 20enne di Giavera, lo hanno detto quando lunedì sera si sono presentati al comando di polizia locale di Bassano dopo aver ammesso di aver imbrattato lo storico Ponte Vecchio appena restaurato. I due, autori materiali del gesto a cui hanno assistito due coetanei e due ragazze, sono piuttosto conosciuti. Entrambi validi musicisti, fanno parte di un gruppo rock nel quale Michele è chitarrista e Alberto batterista. Oltre ad aver vinto, prima della pandemia, vari concorsi locali e non, sono anche approdati a febbraio 2020 a Sanremo Rock. Tutt’altro che teste calde insomma, ma nonostante la disponibilità a rimediare la denuncia penale è scattata e potrebbe colpire anche gli altri quattro amici.

RIABILITAZIONE EDUCATIVA
«Almeno hanno ammesso e si sono detti pronti a riparare al danno –ha commentato il sindaco bassanese Elena Pavan –.

Non si dimentichi però che erano fuori oltre il coprifuoco, senza mascherina e con gli altri quattro che facevano da scudo con i corpi all’inizio del ponte per evitare che eventuali passanti vedessero qualcosa». A lasciare basiti è però soprattutto la motivazione data dal gruppetto: «Abbiamo fatto una bravata». Da più parti la condanna è unanime, unita alla proposta di pene che possano però avere un valore educativo. «Paradossalmente avrei capito di più se fosse stato un atto di protesta verso qualcuno o qualcosa, pur condannandolo –dice Giuseppe Rugolo della locale sezione Ana–. Lascia allibiti la motivazione della noia, ma apre anche uno spaccato sociale importante. Stiamo raccogliendo quel che in fatto di educazione non abbiamo seminato negli ultimi trent’anni. Non criminalizziamoli: queste cose succedono dappertutto. Ma chiediamoci perché i ragazzi arrivano a tanto. Li invitiamo alla ex caserma Monte Grappa dove tra un mese partirà un progetto pilota in cui i ragazzi che si iscrivono saranno accompagnati per due settimane a fare attività di protezione civile. Vengano a imparare che senza conoscere i propri doveri non si conoscono i propri diritti, che per la propria comunità ciascuno può fare tantissimo. E speriamo che anche scuola e istituzioni riescano a leggere i vuoti formativi delle ultime generazioni».


I SINDACI
Anche il sindaco di Montebelluna, Elzo Severin, è sconcertato. «Cose del genere non sono neanche da commentare –spiega–. Almeno i principi basilari vanno rispettati e serve una punizione giusta, anche con rilievo penale. La stessa che devono ottenere coloro che gettano rifiuti e inquinano. Immagino come possono stare i loro genitori: vanno previsti mesi di servizi socialmente utili. Spero si rendano conto di ciò che hanno fatto, anche se mi chiedo cosa abbiano avuto in testa. Sono annoiati o stressati? Vadano a giocare a pallone». Pure l’assessore all’istruzione Claudio Borgia crede sia giusta una punizione educativa: «Anch’io sono stato un ragazzo vivace, ma c’è un limite. Dovrebbero andare di persona a ripulire». E pure il sindaco di Giavera, Maurizio Cavallin condanna il gesto. Ma al coro si unisce anche l’agenzia Ideeuropee che in questi giorni organizza l’evento Lingualooonga: «Se vorranno imparare ad apprezzare la storia e la cultura delle nostre città li aspettiamo». Intanto però l’eco della notizia si allarga e rispolvera l’immagine di alcuni mesi fa dell’imbrattamento della segnaletica a Nervesa. Con un invito particolare al consigliere delegato alla cultura Paolo Zanatta. Quello di confrontare le scritte comparse a Bassano con quelle di Nervesa che presenterebbero delle somiglianze, nel caso potessero esser figlie delle stesse mani.

Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 09:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci