Focolaio Covid nella scuola elementare: 140 bambini finiscono in isolamento

Mercoledì 28 Aprile 2021 di Mauro Favaro
Focolaio Covid nella scuola elementare: 140 bambini finiscono in isolamento

TREVISO - Scuola chiusa per focolaio di coronavirus: 140 bambini finiscono in isolamento. Nell'elementare di San Pietro di Barbozza, frazione di Valdobbiadene, è scattata la quarantena generale.

Alla fine della settimana scorsa era emerso il contagio di 9 alunni: sei in una classe e tre in un'altra. Negli ultimi due giorni sono stati eseguiti i tamponi su tutti i bambini. E gli esiti arrivati ieri hanno evidenziato il contagio di altri 10 alunni. Il totale dei positivi è quindi salito a 19. Da qui la decisione del dipartimento di Prevenzione dell'Usl della Marca di sospendere le lezioni. I 140 alunni, suddivisi in sei classi, resteranno in quarantena a casa per almeno due settimane. «Aver fatto il tampone molecolare a tutti gli alunni ha permesso di isolare da subito possibili focolai», sottolinea Luciano Fregonese, sindaco di Valdobbiadene. Quel che è certo è che i contagi nelle scuole del trevigiano non si fermano. 


IL QUADRO

Rispetto ai mesi scorsi c'è una novità che nessuno avrebbe voluto registrare: ora i focolai si stanno allargando anche all'interno delle singole sezioni. Vale pure per le superiori. Alla fine della settimana scorsa erano emersi 4 contagi in una quinta di un istituto superiore di Treviso. Dopo i test eseguiti sui compagni di classe, adesso si è saliti a 12 (su 27). A livello generale, ad oggi sono 164 le sezioni delle scuole della Marca in quarantena o monitoraggio per casi di Covid (26 alle superiori). Nel dettaglio, 62 classi sono in quarantena e 102 sotto monitoraggio. Significa che oltre mille studenti sono ancora costretti a seguire le lezioni a distanza. Nelle ultime tre settimane, dalla riapertura dopo Pasqua, in media sono stati rilevati casi di coronavirus in 15 classi al giorno. Con i relativi provvedimenti: con la quarantena stanno tutti a casa, mentre con il monitoraggio, a fronte di una sola positività e dell'esito negativo dei controlli sui compagni di classe, gli alunni possono uscire esclusivamente per frequentare la scuola. 


L'ANDAMENTO

Gli effetti si sono visti anche sull'andamento generale dell'epidemia nel trevigiano. L'incide Rt della Marca è passato da 0,6 a 0,8. Sopra l'uno, i contagi tornano ad aumentare. «La colpa è proprio delle scuole ha spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl, riferendosi a tutti i movimenti che ruotano attorno agli istituti ma l'ambito scolastico è più che mai controllato: grazie al tracciamento riusciamo a fermare i contagi, senza ulteriori problemi». La prova del nove arriverà proprio oggi. Dopo il ponte tra il 25 aprile e il patrono, San Liberale, questa mattina si tornerà a scuola anche a Treviso e Castelfranco. Nelle superiori di questi due poli scolastici, i più grandi della provincia, compreso il campus di Lancenigo, verranno applicate per la prima volta le nuove misure che prevedono il passaggio dal 50 al 70% di studenti in presenza. Si tratta di una media: praticamente tutti gli istituti riporteranno in classe il 100% dei ragazzi delle prime e il 100% dei ragazzi delle quinte, in vista della maturità. 


I NUMERI

Nella Marca torneranno complessivamente a muoversi circa 28mila studenti delle superiori al giorno. Cioè 8mila in più rispetto alla settimana scorsa. Nello specifico, da oggi nel polo di Treviso e Lancenigo si passerà da 7.600 a 10.600 studenti in presenza. E in quello di Castelfranco da quasi 3.400 a oltre 4.700. «È chiaro che in questa situazione un aumento della popolazione scolastica in movimento desta preoccupazione spiega Benazzi a parte dei micro-focolai in alcune scuole, comunque, la situazione è nettamente sotto controllo. I ragazzi positivi nella stragrande maggioranza dei casi sono asintomatici. L'importante è riuscire a individuarli subito facendo scattare gli isolamenti, evitando che abbiano contatti all'esterno con adulti e persone fragili, a partire dai nonni. Procedendo in questo modo, non ci sarà un aumento dei ricoveri negli ospedali. L'unica via possibile è andare avanti con le segnalazioni, i test, i monitoraggi, le quarantene e gli isolamenti. La cosa fondamentale è continuare a rispettare le misure di prevenzione contro la diffusione del Covid, cominciando dalle mascherine, dai distanziamenti e dall'igienizzazione delle mani. Nel giro di un paio di settimane potremo tirare le somme».

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