Figli e nipoti di persone fragili: domenica il siero ai primi 18enni

Venerdì 7 Maggio 2021 di Pio Dal Cin
Il centro vaccinale di Godega di San'Urbano

GODEGA -  Saranno i primi tre teenagers a sottoporsi alla vaccinazione nel centro vaccinale di Godega Sant'Urbano. L'appuntamento, per i tre adolescenti, è stato fissato per domenica mattina. Due di loro hanno 18 anni, il terzo 16. Non si tratta affatto di un salto di code, bensì di una misura precauzionale che d'ora in poi verrà messa in atto quando una persona fragile o con delle patologie gravi chiede che i suoi familiari vengano vaccinati per tutelare sé stesso da eventuali pericoli di contagio, visto che i giovani frequentano, in questo caso specifico, le scuole superiori del coneglianese e potrebbero essere dei potenziali trasmettitori del virus.

LE FAMIGLIE
Si tratta di due famiglie del distretto Ulss 2, una con due figli di 16 e di 18 anni e l'altra con una figlia diciottenne, i genitori dei quali soffrono di patologie gravi e sono considerate estremamente fragili.

Nei giorni scorsi hanno chiamato il numero dedicato dell'Usl comunicando il desiderio di far vaccinare i propri famigliare per tutelarsi. Entrambi i genitori delle rispettive famiglie hanno già ricevuto le due dosi del vaccino Pfizer. È stato loro fissato perciò un appuntamento dando la scelta del centro vaccinale più vicino e fornendo loro un calendario che aveva come data il giorno di domenica 9 maggio. Le due famiglie si presenteranno all'ora prestabilita munite di tessera sanitaria magnetica, del numero di codice fiscale, e di un'autocertificazione firmata che attesti l'appartenenza alla categoria di familiare di persona fragile, e della scheda di anamnesi con la quale verranno indirizzati ad un medico che li aiuterà nella compilazione indicando per ciascuno di loro il vaccino più appropriato. Verranno vaccinate anche le rispettive consorti, a prescindere dalla fascia di età in cui si trovano, anche se non fosse prevista per questa settimana.

LA TESTIMONIANZA
«Sono felice di essere vaccinata domenica - ha commentato una delle due diciottenni -. Se mio padre può essere a rischio lo faccio volentieri. Il vaccino credo sia l'unica vera arma che abbiamo oltre che alle mascherine e ai distanziamenti. Spero possano accedervi presto anche i miei coetanei quanto prima». «Credo che vista l'età, mi somministreranno l'Astrazeneca ma non importa, l'uno vale l'altro - aggiunge la ragazza -. L'importante è farlo. Tra poco arriverà l'estate e potremo fare le nostre vacanze o andare a lavorare più tranquilli e se ci richiederanno il pass vaccinale per poter viaggiare saremo pronti, oltre che alla cosa più importante che è quella di non rappresentare più un rischio per i nostri genitori e i nostri nonni».

Ultimo aggiornamento: 08:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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