Siringa piena di siero anti Covid nel cestino, l'infermiera sotto accusa: «Non sono una no vax»

Giovedì 6 Maggio 2021 di Mauro Favaro
Siringa piena di siero anti Covid nel cestino, l'infermiera sotto accusa: «Non sono una no vax»
5

TREVISO - «Io ho eseguito regolarmente tutte le vaccinazioni. Ho sempre fatto il mio dovere. Non sono assolutamente una No-vax: prova ne sia che io stessa sono vaccinata contro l'influenza, contro l'epatite e da poco anche contro il coronavirus, seconda dose compresa. Anche domenica ho seguito tutti i protocolli. Se qualcosa non ha funzionato, è stato solo un errore. Quel giorno ho fatto tantissime iniezioni. Nell'automatismo, posso essermi distratta. Ma ero certa che fosse tutto a posto». A parlare è l'infermiera 55enne finita al centro delle indagini per il sospetto che domenica scorsa nel polo di Lughignano abbia effettuato un'iniezione su un carabiniere senza però effettivamente inoculare il siero anti-Covid.

La dipendente dell'Usl della Marca, in servizio da ormai trent'anni nell'ambito dell'assistenza domiciliare integrata, e nell'ultimo periodo volontaria nei centri vaccinali, ha ripetuto le medesime cose sia ai Nas che alla stessa azienda sanitaria. In attesa che venga fatta chiarezza, è stata temporaneamente sospesa dall'attività vaccinale. Non è stato necessario un provvedimento vero e proprio, dato che era impegnata nella campagna anti-Covid come volontaria. Dopo alcuni giorni di pausa, continuerà a fare il proprio lavoro come infermiera nel settore dell'assistenza domiciliare.


LA FIDUCIA DEI COLLEGHI
Nel frattempo i colleghi fanno quadrato attorno a lei. «Lavora con noi da una vita ed è sempre stata precisa e puntuale spiegano una professionista corretta sia con noi colleghi che con i pazienti. Non abbiamo alcun tipo di dubbio sulla sua buona fede». Ad oggi non è stato aperto nessun provvedimento disciplinare nei suoi confronti. Nemmeno l'Ordine delle professioni infermieristiche di Treviso, mai tenero davanti a posizioni No-vax, ha intenzione di procedere in questo senso. «È sempre stata assolutamente professionale. Fino a quando una persona non viene eventualmente dichiarata colpevole, per noi è innocente mette in chiaro la presidente Samanta Grossi lei, in particolare, non ha proprio mai avuto alcun provvedimento disciplinare. E non lo apriremo ora».


LA DIREZIONE GENERALE
Anche l'Usl della Marca difende la dipendente, pur con le cautele del caso. «Siamo a disposizione della magistratura per chiarire quanto prima questa vicenda. Per il bene di tutti: dei cittadini, dell'azienda sanitaria e della stessa nostra infermiera, che ora è molto provata, anche dal punto di vista psicologico spiega il direttore generale Francesco Benazzi abbiamo già fatto una prima verifica interna. L'infermiera ci ha dichiarato che ha fatto tutte le vaccinazioni e che non è assolutamente No-vax, cosa che ci permette di sgomberare il campo in questo senso. Tutti i colleghi ci dicono che ha sempre lavorato bene. Se domenica c'è stato un problema, può essere stata una svista. La questione dell'indagine riguarda solamente una siringa. Non ne sono state rivenute altre con ancora all'interno il liquido anti-Covid. Se ci fossero stati dei problemi, le avremmo trovate. Invece non è andata così». Tutto ruota attorno alla siringa trovata nel barattolo giallo dei rifiuti speciali con ancora all'interno il siero anti-Covid. «La signora era in servizio domenica a Lughignano dalle 14 alle 20. I contenitori erano gli stessi dalle 8. Abbiamo avviato una verifica anche per controllare che la siringa non sia caduta a qualcuno già nel corso della mattinata sottolinea il direttore generale ricordo che quelle siringhe contengono 0,3 millilitri di liquido. Da fuori, quindi, è facile vederlo e non vederlo. In ogni caso, siamo a più completa disposizione per le indagini».


L'ACCERTAMENTO
«Se la persona che ha detto di non essere stata vaccinata si mette a disposizione, è possibile andare a verificare tra 14 giorni attraverso un esame del sangue se ha avuto una risposta a livello di anticorpi evidenzia il direttore questo, al netto del fatto che una piccola percentuale di persone può non rispondere, è l'unico modo per capire se effettivamente c'è stato un problema o meno con la vaccinazione». In Usl non vogliono nemmeno sentir parlare di un altro caso Petrillo. «Non c'è alcuna correlazione taglia corto Benazzi l'infermiera ha dichiarato di non essere No-vax e di aver fatto regolarmente tutte le vaccinazioni. A questo punto auspichiamo solo che venga fatta chiarezza al più presto».

Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 09:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci