Voglia di vacanze: fioccano le prenotazioni di chi si è già vaccinato

Lunedì 17 Maggio 2021 di Elena Filini
Tanti i trevigiani che aspettano di poter prenotare le vacanze estive

TREVISO - Chi ha completato il ciclo vaccinale, e ha di fatto ottenuto il “passaporto”, sta già prenotando le vacanze. In prima fila ci sono le coppie oltre i sessant’anni, mentre le famiglie attendono ancora alla porta. C’è tanta voglia di mare, nonostante i budget contratti di almeno il 20%. Ma i trevigiani hanno tanta, tanissima voglia di viaggiare. Lo confermano le agenzie della città che dopo mesi di de profundis iniziano a vedere la luce tra preventivi e prenotazioni. A muoversi sono soprattutto le coppie: e la destinazione favorita al momento è l’Italia. Da un’indagine Federturismo sono quasi 9 milioni gli italiani che hanno già scelto quando e dove andare. Sono invece 16 milioni, tra chi ancora deve decidere e chi sa già che dovrà rinunciare, quelli che mancano all’appello rispetto ai tempi pre-Covid. Il problema è la fortissima concentrazione dei periodi richiesti, soprattutto per quanto riguarda i viaggi di almeno 7 giorni: il 60% degli intervistati li programma tra la seconda metà di luglio e agosto mentre settembre e la prima quindicina di luglio insieme non arrivano al 24% delle preferenze: un ritorno alla “stagionalizzazione” che non fa bene al turismo, soprattutto se continueranno a mancare i flussi degli stranieri. 

TUTTI AL MARE

Sapore di sale: i trevigiani sono pronti a ripartire. Ma la destinazione è essenzialmente balneare. «Stiamo ricevendo moltissime telefonate nell’ultima settimana - conferma Giuliano Cazzaro di Hirondelle -; c’è stato un risveglio ed è un segnale molto positivo. I trevigiani ci chiedono il mare: all’80% stiamo prenotando soggiorni nel Sud Italia, Puglia, Sicilia e Sardegna soprattutto, ma anche Grecia e Spagna». I primi a viaggiare saranno le coppie di pensionati, con il vaccino, poi i sanitari. Le destinazioni? Quelle ad oggi consentite dal corridoio sanitario: Sud Italia, Baleari, Canarie, Grecia e Croazia. In attesa del 15 maggio e delle nuove decisioni del Governo Draghi. «La richiesta ad oggi è diventata di una settimana anzichè le due canoniche. Ma per poter avere strutture di alto livello, con le giuste distanze e la sicurezza adeguata ci sono coppie disposte a spendere dai 3000 ai 5000 euro». Le famiglie restano al momento in stand by. «Attendono di capire cosa faranno le scuole nel periodo estivo». E, negli ultimissimi giorni sono arrivate timide richieste per il Nord Europa, percepito come destinazione maggiormente sicura. «Quello che ci auguriamo è che le vaccinazioni accelerino. Questo consentirà di aumentare la fiducia. Perchè la voglia di viaggiare di sicuro non manca». Da Lambis viaggi, in piazza San Vito, arrivano anche richieste per viaggi in paesi Extra-europei. «Ma fino a che non ripartiranno gli Stati Uniti è tutto bloccato sulle lunghe destinazioni» spiegano in agenzia. «Il perno sono gli Usa per tutti i voli intercontinentali. La voglia di muoversi è molta, i budget però sono ridotti del 20%. E, ahimè abbiamo perso le famiglie. In agenzia vengono single e coppie. Si tratta perlopiù di pensionati già vaccinati o di persone che lavorano in ambiti professionali già coperti dal vaccino». Anche da Bonaventura Viaggi di Morgano confermano che la destinazione Italia è quella che oggi va per la maggiore. «Mare, soprattutto e Italia. Noi, che ci occupiamo anche di viaggi organizzati stiamo programmando mete vicine, città italiane tanto per consentire alle persone di metter il naso fuori dalla propria città. In attesa di quello che accadrà dopo il 15 maggio».
 

AGRITURISMI 

Nella ripartenza e nel Green Pass europeo confidano anche i moltissimi agriturismi del Veneto, che sperano in un’estate di sold out per riprendersi dalla pandemia. «Siamo fiduciosi, e speriamo che questa volta ci diano la possibilità e i mezzi per ripartire in maniera definitiva: il Green Pass, se accompagnato da una campagna di vaccinazioni dall’andamento solido, è una misura positiva, che penso ci permetterà finalmente di tornare a lavorare con i ritmi del periodo pre-pandemia» commenta Elisa Mion, Presidente di Agriturist Treviso. «Qui nella Marca, dove abbiamo il numero di strutture più elevato in Veneto – più di 300 su un totale di 1500 -, i danni al settore sono stati ingenti: nel 2020 le perdite di fatturato sono state di oltre il 60%, mentre gli ospiti negli agriturismi sono diminuiti del 70%, passando dai 318 mila del 2019 a circa 98 mila, concentrati per lo più nel periodo estivo. Per non parlare di tutti i dipendenti e collaboratori a cui abbiamo dovuto rinunciare, considerato il lungo periodo di chiusura». 
 

Ultimo aggiornamento: 17:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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