Pazienti colpiti da ictus sotto i ferri in soli 47 minuti: l'ospedale Ca’ Foncello di categoria “platinum”

L’unità “Stroke” è stata premiata per il progresso e i risultati ottenuti sia nei trattamenti che nelle cure

Mercoledì 22 Marzo 2023 di Mauro Favaro
Pazienti colpiti da ictus sotto i ferri in soli 47 minuti: l'ospedale Ca’ Foncello di categoria “platinum”

TREVISO - Le persone colpite da ictus vengono sottoposte all’intervento entro un’ora dal loro arrivo negli ospedali della Marca. A maggio dell’anno scorso ci si attestava a 52 minuti. A novembre si è scesi ulteriormente, fino a 47 minuti. Sono i parametri che hanno portato l’Usl a conquistare il riconoscimento “Platinum”, nell’ambito del programma Eso-Angels Awards, per il percorso stroke sviluppato dal Ca’ Foncello. Il tempo è più che mai prezioso: l’intervento precoce consente di limitare la possibilità di avere conseguenze invalidanti.

I NUMERI

«In provincia di Treviso possiamo stimare circa 1.600 casi all’anno. E il 75% di questi pazienti rimane con qualche forma di disabilità – fa il punto Marco Bonifati, primario della neurologia – L’ictus è una patologia “tempo dipendente”, nel cui ambito la precocità delle cure è fondamentale per l’esito della malattia». Il riconoscimento come centro “Platinum” è stato conferito dalla Società europea per la cura dell’ictus (European stroke organization) ed è riservato agli ospedali con i migliori percorsi di cura per i pazienti colpiti da ictus. Il programma ha lo scopo di aumentare il numero di pazienti trattati con le terapie di riperfusione (trombolisi endovenosa ed terapia endovascolare), ridurre i tempi di intervento e ottimizzare la qualità dei trattamenti nei centri Stroke europei.

LE CURE

«Nel 2022 al Ca’ Foncello sono state effettuate 105 trombolisi sistemiche e trombectomie con tempistiche che hanno permesso di raggiungere l’obiettivo “Platinum” del progetto Eso-Angels – sottolinea Simone Tonello, responsabile della Stroke Unit – e sono stati presi in carico 420 pazienti con patologia cerebrovascolare». È stato inoltre pubblicato il percorso diagnostico terapeutico assistenziale per l’ictus ischemico ed emorragico: «Un lavoro di un anno e mezzo che ha coinvolto numerose specialità – spiega Bonifati – Tutti i pazienti sono trattati secondo tale protocollo, permettendo un efficace e tempestivo trattamento con trombolisi endovenosa o l’invio al centro hub di Treviso per la terapia endovascolare. Dal 118 alla valutazione del paziente in pronto soccorso, fino alla presa in carico da parte di neurologo e infermieri di neurologia con ricovero in Stroke unit, passando dalla neuroradiologia nel caso di terapia endovascolare, e senza dimenticare l’importante ruolo della riabilitazione. Il sistema deve lavorare con perfetta sinergia per permettere al paziente di ricevere la miglior cura possibile». Si sta poi ultimando un corso per tutti i professionisti dedicato alla gestione dell’ictus dal territorio all’ospedale. «Il nostro ruolo si integra con tutte le Neurologie dell’Usl – precisa Francesco Di Paola, direttore della neuroradiologia – così come quelle di Belluno e Feltre, che se i tempi lo consentono vengono centralizzati su Treviso per la terapia endovascolare». «Con questo riconoscimento viene premiata la professionalità e la competenza dei professionisti che operano nell’ambito del nostro percorso Stroke – tira le fila Francesco Benazzi, dg dell’Usl – ringrazio questo gruppo che, lavorando assieme, è riuscito a dare una risposta importantissima a una patologia altrettanto importante».

Ultimo aggiornamento: 07:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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