Ue, via libera al Prosek, il prosecco croato. Produttori furibondi. Zaia: «Vergogna». Il Ministero: «Ci opporremo»

Lunedì 13 Settembre 2021
foto di repertorio
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BRUXELLES - La Commissione europea procederà alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue della domanda di registrazione della menzione tradizionale «Prosek» da parte delle autorità croate. È quanto scrive lo stesso Esecutivo Ue rispondendo a una interrogazione urgente dell'eurodeputata della Lega Mara Bizzotto. «Di fronte a questa folle decisione della Ue - si legge in una nota di Bizzotto - siamo pronti alle barricate per difendere in ogni modo e in ogni sede il Prosecco Made in Italy perché deve essere chiaro a tutti che l'unico vero prosecco è quello prodotto nelle nostre terre». «Nei prossimi 2 mesi, che rappresentano i termini temporali per presentare ricorsi e obiezioni prima della decisione finale della Commissione Ue - conclude Bizzotto - noi della Lega e tutto il nostro territorio porteremo avanti una battaglia campale per difendere la tipicità e la qualità del nostro Prosecco e il lavoro di migliaia di aziende».

Il Ministero: ci opporemo

 «La decisione della Commissione Europea sul riconoscimento dell'indicazione geografica protetta del vino croato Prosek è sbagliata. Il Ministero si è già opposto a questo riconoscimento e utilizzerà ogni argomentazione utile per respingere la domanda di registrazione promossa dalla Croazia, anche appellandosi ai principi di tutela espressi dalla Corte di Giustizia in casi analoghi, come ad esempio avvenuto nel recentissimo caso dello "Champanillo" spagnolo». E' la posizione ufficiale del ministero delle Politiche agricole.

Zaia: vergogna, non ho parole

«Non ho parole per commentare quanto accaduto. Di questa Europa non sappiamo cosa farcene. Un'Europa che non difende l'identità dei suoi territori, un'Europa che dovrebbe conoscere la storia del prosecco - è il commento del governatore del Veneto Luca Zaia alla notizia della pubblicazione della richiesta della Croazia di protezione della menzione tradizionale «Prošek», fatta dal Commissario Europeo all'Agricoltura Wojciechowski dando così risposta alle interrogazioni parlamentari presentate da alcuni eurodeputati. - Dovrebbe capire che, non solo si tratta di un prodotto che ha avuto tutti i riconoscimenti formali, dalle stesse strutture amministrative della Commissione Europea, anche rispetto alla riserva del suo nome - continua Zaia - ma il prosecco ha, addirittura ottenuto il massimo riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità da parte dell'Unesco. Tanto è vero che il territorio in cui si produce è definito "le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene". E, quindi, adesso saremmo costretti a discutere anche sul nome di un sito già proclamato ufficialmente Patrimonio dell'Umanità». Si tratta, per il Governatore del Veneto, «di una decisione che si pone, per altro, in aperta contraddizione con la sentenza diffusa appena qualche giorno fa, il 9 settembre scorso, dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, che vieta l'uso di nomi o grafiche che evocano in modo strumentale ed ingannevole prodotti a denominazione di origine riconosciuti e tutelati dalle norme UE». «Ciò che sta accadendo è vergognoso - conclude -.

Così non si difende l'agricoltura e così non difendono investimenti. Ma, soprattutto, così si mortifica la storia e l'identità di un territorio. Spero che ci siano gli strumenti per ricorrere. La Regione farà la sua parte».

Il Consorzio di tutela: minaccia per l'economia

«La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale UE della domanda di registrazione del prodotto croato denominato Prosek é sconcertante: l'impegno e la fatica dei viticoltori del Conegliano Valdobbiadene sono concretamente minacciati, così come lo è un prodotto simbolo del made in Italy». È quanto ha dichiarato Elvira Bortolomiol, Presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. «Dobbiamo fare squadra per proteggere il nostro prodotto e il nome Prosecco - aggiunge - ma anche per non creare pericolosi precedenti. L'Italia é ricca di prodotti simbolo amati in tutto il mondo e la loro difesa è fondamentale per l'economia italiana». 

Coldiretti Treviso: un attentato

«E' incredibile che l'Unione Europea permetta questo! Sembra proprio un attacco ad uno dei prodotti che stanno crescendo maggiormente nei mercati internazionale. L'assurdità è che permettono questo sounding nocivo ad un Paese accanto. E non si tratta di giudicare il vino croato in questione perché è un prodotto totalmente differente. Anzi, il rischio è proprio quello di ingannare i consumatori. Inoltre, tutto questo accade proprio mentre la Corte di Giustizia europea condanna i nomi illegittimi di altri prodotti. E' un attentato contro il vino italiano e soprattutto un danno ai consumatori». Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso interviene duramente sul via libera dell’Ue al Prosek croato proprio nel giorno in cui si celebrava il record storico dell’export di Prosecco nel mondo, cresciuto del 35% nei primi sei mesi del 2021.

Coldiretti nazionale

«Il via libera dell'Ue al Prosek croato rovina il record storico dell'export di Prosecco nel mondo, cresciuto del 35% nei primi sei mesi del 2021, ma contraddice anche in maniera clamorosa la recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che ha dichiarato illegittimi proprio i nomi truffa che evocano in modo strumentale ed ingannevole prodotti a denominazione di origine riconosciuti e tutelati dall'Unione Europea come la star delle bollicine italiane». È quanto afferma Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero.

Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 16:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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