TREVISO - Allerta nei cieli della Marca. L’aereo Ryanair partito ieri pomeriggio dall’aeroporto di Treviso e diretto a Malaga ha centrato un volatile nella fase di decollo.
PAURA
Quel che è certo è che le persone che erano a bordo del primo volo hanno vissuto 20 minuti di tensione. L’aereo era decollato dal Canova poco dopo le 18, con un ritardo di mezz’ora rispetto alla tabella di marcia. Tutto sembrava svolgersi normalmente. Poco dopo aver lasciato la pista, però, è arrivato l’impatto con il gabbiano. Il volo verso Malaga è durato 5 minuti. Una volta superata Camposampiero, l’aereo ha passato una ventina di minuti facendo quattro larghi giri nei cieli tra Piazzola sul Brenta e Vicenza, controllando tutti i parametri. E alla fine il comandante ha deciso di ritornare al Canova.
LE PROCEDURE
Non è la prima volta che si registra uno scontro tra un aereo decollato dall’aeroporto di Treviso e un volatile. Ma gli immediati rientri al Canova sono rari. Dipende dalla valutazione del rischio di danni all’aereo a causa all’impatto. Nell’ultima relazione pubblicata da Enac sugli impatti tra gli aerei e i volatiti (birdstrike), così come il resto della fauna selvatica, l’indice di rischio del Canova viene definito stabile. Oltre ai singoli dati dell’aeroporto, l’ente nazionale per l’aviazione civile sottolinea che in media il 2,9% degli impatti tra aerei e animali selvatici arriva ad avere effetti sul volo. E in poco più del 3% dei casi si registrano danni agli aerei. Ma l’aeroporto di Treviso è incastonato nel Parco del Sile. Qui il fenomeno è più intenso. Dopo i 15 mesi di chiusura forzata a causa dell’emergenza Covid (fino all’inizio di giugno del 2021) gli uccelli censiti nei 120 ettari dello scalo erano aumentati del 55%. Da 92.300 a più di 143.400. Nei sei mesi di attività del 2021, con 13.886 movimenti, tra decolli e atterraggi, si sono verificati 15 impatti tra aerei e uccelli, come rondini, gabbiani, poiane, gheppi e aironi guardabuoi. Non proprio pochi se si pensa che in tutto il 2019, con oltre 10.200 voli in più, ci si era fermati a 19. Ecco perché sono fondamentali gli interventi per ridurre il numero di uccelli presenti nell’area della pista. Al Canova è attiva una Bird Control Unit. Per allontanare gli uccelli vengono usati due sistemi di distress-call, veicolare e portatile. In sostanza attraverso un megafono viene riprodotto il verso dei volatili in situazione di pericolo. E questo spinge gli uccelli a cambiare aria. Ci sono poi i laser e un cannone a gas controllato da remoto. L’unità, infine, può contare anche su falchi da basso e alto volo.