Tumori, mille interventi con il robot Da Vinci, il dirigente Iov: «È la più moderna evoluzione della chirurgia mininvasiva»

Venerdì 12 Maggio 2023 di Redazione web
Mille tumori curati con il robot Da Vinci

PADOVA/CASTELFRANCO (TREVISO) - Tumori, mille interventi con il robot Da Vinci in due anni all'Istituto oncologico veneto. Era il 12 maggio 2021 quando il Robot Da Vinci “XI 4000” venne inaugurato nella sede IOV di Castelfranco Veneto. Nel maggio di 2 anni dopo, lo IOV - IRCCS raggiunge i mille interventi “robotici” di ultima generazione

I vantaggi del robot Da Vinci

I vantaggi del robot Da Vinci sono diversi, elencati questa mattina, 12 maggio, in una conferenza alla presenza del direttore generale Iov Patrizia Benini: visione 3D HD magnificata ad immersione, controllo intuitivo dei movimenti, maggiore precisione chirurgica, assenza di tremore fisiologico, riduzione della degenza media e delle complicanze, migliore decorso post-operatorio, minor dolore e quindi minore ricorso a farmaci antidolorifici, minori perdite ematiche (con più contenuta somministrazione di emoderivati), ripresa dell’attività lavorativa in tempi più rapidi. «È la più moderna evoluzione della chirurgia mininvasiva.  Rappresenta un indiscusso salto di qualità che, per i pazienti, si traduce nell’assenza di cicatrici, nella tutela delle strutture anatomiche, in rischi di infezione post-operatoria più bassi e tempi di degenza e di recupero più brevi. Il Robot Da Vinci - ha detto Benini - è un validissimo compagno di viaggio dei nostri professionisti: Leonardo era un sommo scienziato, un uomo d’ingegno, un inventore, un artista.

E questo sistema robotico che da lui prende il nome, testimonia non solo la finezza della tecnica ma anche la fondamentale importanza della “mano” dell’uomo che la guida». 

Come funziona il robot Da Vinci

Da Vinci permette un approccio mini-invasivo per una vasta e articolata gamma di procedure complesse, offrendo al chirurgo che lo governa una visione di campo magnificata in 3D, la possibilità di utilizzo di ferri chirurgici con un’ampiezza di movimento a 360°, andando così a simulare i movimenti del polso umano (la cosiddetta “wristed technology”) per una manipolazione ultrafine dei tessuti. E ancora: possibilità di immagine a fluorescenza, integrazione tra consolle e movimenti sincronizzati del letto chirurgico, facoltà di controllo da remoto dello strumentario. «La chirurgia robotica rappresenta la naturale evoluzione della chirurgia mininvasiva grazie all’integrazione di una visione 3D ad alta definizione con strumentazione “Endowrist” e sistema intuitivo di controllo degli strumenti. Conferisce al gesto chirurgico estrema precisione, permette una grande versatilità dei movimenti e consente di raggiungere spazi anatomici ristretti e profondi. Il Robot Da Vinci – hanno sottolineato il Direttore del Dipartimento delle Chirurgie Oncologiche e dell'Unità operativa complessa Chirurgia Oncologica delle vie digestive dottor Pierluigi Pilati, il Direttore dell'Unità operativa complessa di Urologia oncologica dottor Angelo Porreca - è formato da 3 componenti principali. Innanzitutto una console chirurgica che costituisce il centro di controllo del sistema, tramite la quale il chirurgo gestisce la strumentazione tramite una visione del campo operatorio 3D ad alta definizione. Il sistema e’ finalizzato a simulare esattamente il naturale allineamento degli occhi e delle mani con la strumentazione robotica. La dotazione consiste in oltre 70 tipi diversi di strumenti dotati di “7 gradi di libertà” e di “polso”, riproducendo i movimenti della mano anche in spazi estremamente limitati, garantendo un’assoluta precisione del gesto chirurgico. C’è poi il carrello paziente che rappresenta la componente operativa del sistema e si compone di 4 braccia dedicate al supporto di strumentazione chirurgica e ottica: infine il carrello visione costituisce l’unità centrale di elaborazione dei dati e delle immagini. Grazie all'esperienza maturata anche con il sistema robotico Da Vinci XI proseguiamo l’implementazione dello sviluppo di nuove tipologie di cura allo scopo di allineare l’Istituto Oncologico Veneto agli standard di cura dei maggiori Centri Internazionali».

Il robot in supporto al chirurgo

Il robot, che non sostituisce la maestria del chirurgo che rimane di fondamentale importanza, ma la sostiene e la potenzia in termini di accuratezza, precisione e sicurezza, si conferma essere un gioiello di alta tecnologia, per un approccio terapeutico di estrema finezza, soprattutto negli interventi di Chirurgia generale e Urologia per la patologia chirurgia oncologica maggiore, esofago, stomaco, colon-retto, fegato, pancreas, prostatectomie, nefrectomie, cistectomie. «Non ci sarebbero grandi macchine - ha sottolineato Benini - senza grandi uomini e allo IOV abbiamo eccellenti chirurghi che le sanno guidare».

Ultimo aggiornamento: 16:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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