Gli pignorano la casa, disperato cerca di lanciarsi dalla finestra del tribunale

Mercoledì 30 Settembre 2020 di Denis Barea
Tribunale di Treviso
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TREVISO - Preso dalla disperazione non ha visto altra soluzione che quella estrema: farla finita. Ieri mattina si è sfiorata la tragedia al secondo piano del Tribunale di Treviso dove un uomo anziano ha tentato il suicidio, lanciandosi verso la finestra aperta del corridoio. Solo l'intervento di alcuni avvocati che erano presenti e di due dipendenti ha evitato che accadesse il peggio. L'aspirante suicida, in evidente stato di choc, è stato soccorso da una autoambulanza del Suem 118, che l'ha trasportato al Ca' Foncello. 
I FATTI
Erano circa le 12 quando di fronte alla cancelleria delle esecuzioni immobiliari si è presentata una persona distinta. Lo sportello aperto al pubblico è quello in cui si possono avere informazioni a riguardo della propria casa, appartamento, sottoposto ad un pignoramento. In genere ad agire sono le banche a fronte del mancato pagamento di 18 rate del mutuo, oppure si tratta di debiti contratti con altri soggetti se la casa non è la prima abitazione. Le procedure di pignoramento sono piuttosto lunghe ma quando si arriva all'esecuzione significa che sono passati almeno due anni ed è scattata la procedura di vendita all'asta. Questo deve aver scatenato il raptus dell'anziano, che si è presentato in lacrime agli uffici. Le esecuzioni immobiliari in realtà risultano bloccate fino al prossimo 31 dicembre ma l'uomo non ha voluto sentire ragioni. Prima si è inginocchiato, poi si è disteso a terra. 
LA MINACCIA
«Io mi uccido, lo capite o no che io mi uccido?», avrebbe urlato. Poi si è seduto sulla panchina davanti alla cancelleria, tremava e piangeva. Ad un certo punto lo scatto: ha intravisto aperta una delle finestre e si è trascinato con l'intenzione dichiarata di buttarsi di sotto. Alla scena hanno assistito un paio di avvocati che hanno cercato di fargli cambiare idea, trattenendolo. Ma lui faceva qualche passo indietro e poi si rigettava verso la finestra. È a questo punto che sono intervenuti due dipendenti del Tribunale. Prima si sono assicurati che la finestra fosse chiusa e poi si sono occupati del poveretto. «Lasciatemi stare, io voglio morire», avrebbe detto l'uomo, che era in stato confusionale. «È stato un gesto di follia - ha commentato il presidente del Tribunale Antonello Fabbro - evidentemente la persona in questione ha perso la lucidità e si è lasciato andare a un gesto scriteriato. Fortunatamente non è successo nulla di grave, il finestrone è stato chiuso per sicurezza e la situazione è tornata rapidamente alla normalità». Dopo un quarto d'ora l'anziano si era infatti calmato. Sul posto è arrivata una ambulanza del 118 che si è presa cura di lui: qualche minuto per sincerarsi che stesse bene e poi è stato trasportato in ospedale, dove è stato ricoverato nel reparto di psichiatria. 
Denis Barea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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