In treno senza biglietto, finge un malore per evitare sanzioni: caos e maxi ritardo

Sabato 18 Marzo 2023 di Maria Elena Pattaro
Un controllo del biglietto

TREVISO - Sale a bordo senza biglietto e quando viene pizzicato dal capotreno non solo si rifiuta di fornire le generalità ma inscena addirittura un malore.

Il risultato? Cinquanta minuti di ritardo sulla linea Treviso-Trieste, con buona pace degli altri passeggeri. L’episodio è successo qualche giorno fa a Treviso e ha come protagonista uno straniero di origini nordafricane. Ma in realtà scene del genere sono all’ordine del giorno sui treni che percorrono la Marca. Tanto che la polizia ferroviaria ormai ha perso il conto degli interventi a bordo dei convogli per passeggeri sprovvisti di biglietto e riottosi a fornire le proprie generalità al pubblico ufficiale di turno. A volte le reazioni sono talmente incontrollate che i viaggiatori “abusivi” si scagliano contro il capotreno. A parole, con minacce e offese. E con il rischio di arrivare alle mani. Al punto che in certe tratte e in certi orari il servizio di “controlleria” risulta più blando per timore di essere aggrediti. Uno spaccato preoccupante, nella Marca come nel resto d’Italia.

IL FENOMENO

A salire senza biglietto sono soprattutto stranieri, che non riconoscono l’autorità del pubblico ufficiale presente a bordo. Nella maggior parte dei casi l’intervento della Polfer risolve la situazione: alla vista dei poliziotti, i viaggiatori irregolari si convincono a rivelare nome e cognome risparmiandosi quindi una denuncia. Ma non la “cacciata” dal treno: chi non ha il biglietto e non è disposto a sanare la propria posizione viene infatti fatto scendere alla prima stazione utile. Qualcun altro invece si ostina a non voler fornire le generalità, facendo scattare l’inevitabile denuncia all’autorità giudiziaria.

LA MESSINSCENA

C’è chi arriva addirittura a simulare un malore, come è successo qualche giorno fa sul treno diretto a Trieste. Uno straniero sprovvisto di biglietto e per nulla intenzionato a rivelare nome e cognome, durante la trattativa con il capotreno e gli agenti ha detto di sentirsi male. La chiamata al 118 è scattata immediatamente e i sanitari intervenuti in stazione lo hanno sottoposto agli accertamenti del caso. Sono stati attimi concitati: prima la discussione accesa, poi l’intervento dei soccorritori. Poco più di un’ora dopo, il protagonista dell’episodio era già ricomparso in stazione, pronto a prendere un altro treno, sotto gli sguardi sospettosi del personale della stazione, convinto che il malore fosse un escamotage per uscire indenne da una situazione scomoda. Una messinscena che agli altri passeggeri è costata un ritardo di 50 minuti. 

Ultimo aggiornamento: 08:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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