Pagine social degli studenti chiuse: «Toni offensivi e comportamenti scorretti»

Giovedì 8 Giugno 2023 di Mauro Favaro
Il dirigente scolastico provinciale Barbara Sardella

TREVISO - Alla fine le due pagine social “Webboh” dedicate alle medie Serena sono state chiuse. Una è stata proprio cancellata. E l’altra è diventata privata. Finisce così, almeno per il momento, il racconto su Instagram di tutto ciò che capitava all’interno della scuola messo in piedi dai ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, rigorosamente in modo anonimo. Il nodo, però, rimane. Era stata la stessa preside Alessia Quadrini a segnalare ai genitori ancora alla fine dell’anno scorso toni offensivi e comportamenti scorretti da parte di alcuni alunni. Spesso, tra l’altro, venivano riportati sui social nome e cognome di compagni. Senza contare i riferimenti, sempre tutti da verificare, a marijuana fumata nei bagni, alla ricerca di sigarette elettroniche e così via.

«La scuola non può sostituirsi alle famiglie anche nel controllo dei social e delle chat – allarga le braccia Barbara Sardella, dirigente dell’ufficio scolastico di Treviso – non solo non è possibile, ma non deve proprio farlo. In generale, oggi purtroppo riscontriamo spesso atteggiamenti di disprezzo da parte delle famiglie nei confronti della scuola. Si punta a delegare in modo assoluto anche l’educazione. Ma questa è una funzione che è propria della famiglia. E così deve rimanere».

Barbara Sardella, è una reprimenda nei confronti dei genitori?

«La crisi di oggi è sotto gli occhi di tutti. Il problema sta lì. I genitori, come categoria generale, tendono a fare in modo che i figli possano essere soddisfatti in tutte le loro necessità. Il famoso no d’amore, il no che aiuta a crescere, la necessità di porre un limite, non c’è più. Sembra che i figli debbano sempre e comunque soddisfare i propri desideri. Anche a costo di mettersi contro la società, i docenti e la scuola».

Serve un cambio di passo a livello culturale?

«C’è una generazione di genitori immaturi. Senza voler fare di tutta l’erba un fascio, chiaro. Ed è difficile dire il perché. Attualmente la scuola si trova a lottare contro questa situazione. E fa fatica. C’è una generazione, pur cresciuta bene a livello educativo, che a quanto pare non riesce a fare lo stesso passaggio con i propri figli».

Come si esplicita questo comportamento nelle scuole?

«Con l’atteggiamento di genitori che tendono a difendere i propri figli anche di fronte all’indifendibile. Capita che davanti ad alunni che hanno messo in essere comportamenti di bullismo o di isolamento di un compagno, genitori e figli si coalizzino sostenendo che quelle cose non sono mai state commesse. Questo nonostante ci siano le prove. Si nega l’evidenza. Si arriva così a una mancata assunzione di responsabilità. E alle medie, in particolare, la spinta ai ragazzi verso l’assunzione di responsabilità dovrebbe arrivare proprio dai genitori».

Nel frattempo ci si prepara alla maturità. Si parte il 21 giugno. Nella Marca 194 commissioni, per un totale di oltre 580 membri esterni, saranno chiamate a esaminare 7.718 ragazzi. Ci sono tutti i professori?

«Abbiamo già sostituito alcuni commissari esterni. Ma al momento ci sono tutti. Dobbiamo però aspettare l’incontro del 19 giugno. Dopodiché sarà necessario correre per coprire eventuali defezioni».

Guardando al prossimo anno scolastico, i sindacati parlano apertamente di una fuga degli insegnanti del sud, anche a causa del caro-affitti.

«Si è aperta una finestra attraverso la deroga al vincolo triennale (per chi è stato assunto con il concorso straordinario, ndr). Ma credo abbia inciso anche la difficile situazione economica. Non si può negare che con uno stipendio medio qui si fa fatica. Innanzitutto non si trovano proprio case in affitto. Aggiungendoci le altre spese, non è semplice».

Si parla di 1.000 docenti pronti a fare i bagagli. Sarà un problema nell’organizzazione degli organici per settembre?

«Se una parte se ne va, chiaro che potrebbero anche emergere delle difficoltà. Vedremo»

Ultimo aggiornamento: 11:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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