Alla De Amicis tornano pennini e calamai: è l'aula dove studiò Comisso

Giovedì 30 Gennaio 2020 di Alessandra Vendrame
L’aula storica della scuola elementare De Amicis inaugurata dopo il restauro degli arredi

TREVISO - Varcare la soglia è come entrare in una pagina del libro Cuore e non solo perché quest’aula d’altri tempi porta il nome di Edmondo De Amicis, come indica la targa appena scoperta. C’è posto per i banchi di legno che profumano di antico, i calamai, i pennini, le carte ingiallite, il pallottoliere, il registro di inizio 900 e le bacchette di legno. Tutti gli arredi scolastici antichi e gli oggetti di scuola sono in ordine come se la lezione in arrivo dal passato stesse per iniziare adesso. A inaugurare ieri sera l’aula storica della scuola primaria De Amicis di via Caccianiga passato e presente della storia della scuola primaria in città si sono dati appuntamento.
 

 


TRA PASSATO E FUTURO
Alla presenza del nuovo preside Leonardo Gulotta, del dirigente scolastico provinciale Barbara Sardella, dell’assessore alla scuola Silvia Nizzetto e dell’ex preside Alfio Centin che fu il primo non solo a recuperare gli arredi e tutto il resto ma anche a pensare al progetto di un’aula d’altri tempi da promuovere tra i “gioielli di famiglia” della città. Per renderla aperta al pubblico. Solo pochi mesi fa gli antichi arredi di scuola rischiavano di esser rovinati dai tarli. A riportarla oggi alla sua originaria bellezza è stato un certosino lavoro di restauro degli antichi banchi di scuola, mobili e arredi di legno realizzato negli ultimi mesi grazie a una raccolta di fondi promossa dal Rotary Club Treviso Nord. Con il lavoro di restauro iniziato appena lo scorso settembre. E lo stupore di fronte al valore culturale dell’aula da parte del neo dirigente scolastico: «Per il suo valore storico e culturale e la sua bellezza l’aula deve diventare un gioiello fruibile», ha detto il neo preside.
MEMORIA E RICORDI
Un luogo della memoria dove gli alunni di oggi possono compiere un viaggio dentro la scuola di un secolo fa dentro un’aula che profuma di Storia. Dove tra quei banchi sedette pure un alunno che all’appello rispondeva al nome di Giovanni Comisso: «E in quarta fu bocciato in Lingua Italiana, come risulta dal registro di quegli anni», racconta l’ex dirigente Centin. Per gli alunni di oggi nativi digitali non mancano i percorsi storici inclusi nella visita all’aula. Il primo per conoscere la scuola di cento anni fa. Il secondo per imparare la bella calligrafia utilizzando inchiostro e pennini. Per gli alunni delle medie invece sarà occasione per studiare la storia di inizio 900 attraverso i documenti scolastici del tempo. Del recupero fanno poi parte decine e decine di fotografie dagli anni trenta fino ai giorni nostri con generazioni di piccoli alunni protagonisti: «Grazie a chi ha consentito il ripristino – ha detto il provveditore Sardella - di un’aula che ha un valore non solo storico ma di memoria e ha avuto la sensibilità di restituirlo anche alla città come patrimonio collettivo».
Alessandra Vendrame

Ultimo aggiornamento: 15:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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