Il progetto: Palazzo Scotti trasformato in un hotel di pregio da 15 camere

Martedì 27 Aprile 2021 di Paolo Calia
Palazzo Scotti: il Comune è intenzionato a trasformarlo in un albergo di pregio da 15 camere

TREVISO - Ci sono già stati due sopralluoghi dei tecnici dei Lavori Pubblici per valutare condizioni e ipotizzare soluzioni. E la conclusione, in entrambi i casi, è sempre stata la stessa: si può fare. Palazzo Scotti, gioiello in decadenza del patrimonio artistico trevigiano, è arrivato a un punto di svolta. Il sindaco Mario Conte lo vuole trasformare in un albergo. È già qualcosa in più di una sempre idea. L’intenzione è stata informalmente discussa in giunta, valutata nei pro e nei contro. Presto sarà oggetto di dibattito anche in un incontro di maggioranza. L’obiettivo è dichiarato: fare dello storico palazzo un albergo di pregio da 12-15 stanze.

«Sto lavorando per trasformare palazzo Scotti in una struttura ricettiva comunale - conferma Conte - e abbiamo già privati molto interessati alla sua gestione». Prima di uscire allo scoperto, il sindaco ha valuto avere un quadro preciso della situazione. La relazione tecnica sullo stato del palazzo è sconfortante. Le condizioni sono pessime, i solai stanno cedendo. La necessità di fare interventi almeno di conservazione è sempre più impellente. Il palazzo poi viene costantemente confermato nell’elenco degli immobili da vendere, con una valutazione che si aggira attorno ai due milioni di euro. La giunta Conte ci prova dal 2018 a metterlo sul mercato, senza però ottenere nulla. Intanto le condizioni peggiorano. Gli interni però restano splendidi: le pareti affrescate, gli stucchi, gli esempi di architettura Settecentesca sono mirabili. Ma rischiano di perdersi. «È un patrimonio da salvaguardare - sottolinea il sindaco - e stiamo valutando come. Il progetto di trasformarlo in una struttura alberghiera comunale è reale. Rimarrebbe di nostra proprietà, ma lo daremmo in gestione». 

Due le possibilità per affrontare i lavori sempre più necessari per cui, stando ai primi calcoli, non si spenderà meno di un milione di euro. Senza contare che sarà necessaria una variazione di destinazione urbanistica visto che, fino a pochi anni fa, l’immobile ospitava uffici comunali. Un primo scenario prevede che a rimettere a norma il palazzo sia la stessa Ca’ Sugana con un’operazione simile a quella già fatta per recuperare palazzo Borso, la sede del Manzato: «In questo caso - osserva il sindaco - daremmo in gestione la struttura attraverso un bando, dopo aver investito per recuperarla». La seconda ipotesi invece prevede la cessione (sempre con un bando) di palazzo Scotti a un privato per almeno vent’anni, con l’obbligo però di ristrutturarlo seguendo direttive precise. I primi passi sono stati fatti. Il sindaco non si sbilancia molto, ma dagli uffici trapela che già in tre si siano fatti avanti stuzzicati dall’idea di gestire un albergo di pregio nel cuore della città.

“L’Hotel Scotti” sarà a totale servizio del centro storico. L’obiettivo è farne una struttura di valore, per un target di clienti alto e non per studenti con zaino e sacco a pelo al seguito: «Parliamo di un palazzo storico, importante e da rispettare. Ci saranno solo stanze, non il ristorante». Dettaglio questo non da poco perché dimostra la volontà di non portare altra concorrenza in un centro dove, pandemia permettendo, l’offerta gastronomica non manca di certo. Resta il nodo dei tempi. Conte vorrebbe arrivare alla fine del mandato con l’operazione già impostata, magari col bando per la gestione già pubblicato. La strada da percorrere è tanta, gli ostacoli molti a cominciare dalla Soprintendenza, che dovrà essere convinta della bontà del progetto e della sua fattibilità.
 

Ultimo aggiornamento: 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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