Dal Sile al Po in bicicletta, attraversando il cuore del Veneto: 110 km di ciclabile /Il percorso

Domenica 21 Aprile 2019 di Mauro Favaro
Dal Sile al Po in bicicletta, attraversando il cuore del Veneto: 110 km di ciclabile /Il percorso
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Dal Sile al Po in bicicletta, attraversando il cuore del Veneto. Servono nove milioni di euro e tre anni di lavoro per completare tutta la Treviso-Ostiglia, trasformandola in una delle piste ciclabili più lunghe d'Europa. La Regione ci crede ed è pronta a fare la propria parte. Il percorso verde recuperato dall'ex ferrovia militare abbandonata continua a crescere.



Ieri il governatore Luca Zaia ha inaugurato l'ultimo tratto di accesso a Treviso: 2,6 chilometri che portano dritti alle porte del centro storico del capoluogo della Marca. E adesso si andrà a ritroso. Una sessantina di chilometri sono già percorribili. Oggi si arriva tra Grisignano di Zocco e Montegalda, in provincia di Vicenza. Poi sono stati recuperati solo alcuni pezzetti, ancora non collegati tra loro. L'obiettivo è sistemare tutto l'asse che passa nelle province di Vicenza e Verona, fino a sconfinare per alcuni chilometri di Lombardia, dove a Ostiglia c'è il vecchio capolinea dell'ex ferrovia, in provincia di Mantova, proprio sulla sponda del Po. È qui che la Regione vuole arrivare. Sono in tutto oltre 110 chilometri di pista ciclabile.

L'OBIETTIVO«Investendo altri 9 milioni di euro sarà possibile arrivare fino ad Ostiglia. È il nostro obiettivo annuncia il governatore Zaia abbiamo il problema delle autostrade da bypassare. Dobbiamo abbandonare il vecchio tracciato per alcuni brevi tratti. Ma lo faremo. Nel giro di tre anni la partita della Treviso-Ostiglia sarà chiusa».
L'impegno della Regione Veneto nel settore della ciclabilità non è nuovo. «Voglio ricordare - dice Zaia - che negli ultimi quattro anni abbiamo investito oltre 30 milioni di euro per le piste ciclabili. Abbiamo realizzato 500 chilometri di piste, che si aggiungono ai 1.300 che avevamo già nella nostra regione». Per non dire dell'alta concentrazione di piste: «Cinque delle dieci ciclovie nazionali passano per il Veneto: la ciclovia del Sole, la Venezia-Trieste, la Venezia-Torino, quella verso la Puglia e la ciclovia del Garda. Tutta questa rete ci permetterà di garantire una mobilità molto diffusa sulle due ruote, così come a piedi. E' importante per il turismo e anche per la salute». «A proposito di salute - aggiunge il presidente della Regione - sto preparando una nuova legge per disincentivare l'uso dell'ascensore. Non è possibile vietarlo. Ma dovrebbe essere usato solo da chi ha una reale necessità».
L'INDOTTOA Grisignano di Zocco sono già in corso dei lavori per il prolungamento della Treviso-Ostiglia. «A breve verrà aperto un nuovo tratto di due chilometri e mezzo rivela il sindaco Renzo Lotto complessivamente mancano 22 chilometri per quanto riguarda la provincia di Vicenza. Come Comune capofila, ci stiamo impegnando a fondo per riuscire a recuperare tutto il percorso. Per il vicentino serviranno 3,5 milioni sui 9 milioni del conto totale».
Agli appassionati delle due ruote non sembra vero. In Veneto sono tanti. Ieri all'inaugurazione a Treviso c'erano oltre 250 persone. A partire dalla Fiab, la Federazione italiana amici della bicicletta. C'erano i responsabili delle sezioni di Treviso, Giampietro Toniolo, di Conegliano, Agnese Pini, e di Padova, Enrico De Nadai. «Siamo arrivati a Treviso da Padova direttamente in bicicletta», sottolinea quest'ultimo. Insomma, il collegamento funziona. E riesce a mettere in moto e ad alimentare la macchina del turismo. «Il 24 aprile anche il gruppo Fiab di Varese passerà per il nuovo tratto della Treviso-Ostiglia annuncia Pini ci chiedono informazioni da tutte le regioni d'Italia». L'indotto è importante. Basti pensare che la fondazione turistica Marca Treviso ha stimato una ricaduta sul territorio trevigiano di oltre 40 milioni di euro all'anno solo per la ciclovia Monaco-Venezia, rete a cui si aggancia anche l'Ostiglia, che da una parte punta verso il Po e verso Vicenza, grazie alla ciclovia anello del Veneto, e dall'altra attraverso la Restera, che parte da Treviso e che costeggia il Sile, permette di arrivare già oggi fino alle spiagge di Jesolo e fino alla laguna di Venezia.
Mauro Favaro
Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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