Treviso nella top 10 per qualità di vita ma al 100esimo posto per i medici di base

Mercoledì 15 Dicembre 2021 di Lucia Russo
Medico di medicina generale Ulss 2
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TREVISO - Treviso nella top ten per la qualità della vita e come città a misura di donna ma è al 100esimo posto per la disponibilità di medici di base

"Un quadro particolarmente preoccupante", lo descrive Luigi Calesso, portavoce di Coalizione Civica per Treviso.

A metterlo in luce l'indagine de Il Sole 24 ore sulla qualità della vita delle 107 Province italiane che passa al setaccio i vari settori che influiscono sul modo di vivere dei cittadini.

"L’indagine del Sole 24 ore sulla qualità della vita nelle 107 province italiane ci consegna un quadro particolarmente preoccupante per quanto riguarda, in tutto il Veneto, la disponibilità di medici di medicina generale in rapporto alla popolazione - spiega Calesso - Nella classifica del quotidiano economico rispetto a questo ambito la “prima” provincia è Belluno (66° posto), Rovigo è al 74°, Vicenza al 75°, Padova all’88°, Verona all’88°, Venezia al 94° e Treviso al 100°. E’ un quadro che conferma una percezione già largamente diffusa: in tutta la Regione, infatti, sono numerosi i casi di pensionamenti o di dimissioni di medici di famiglia a cui consegue la “scopertura” dei pazienti di cui si occupavano, tanto che sono molti i paesi o i quartieri delle città in cui risiedono migliaia di persone e opera un solo medico di base, in alcuni casi nessuno". 

L'Usl 2 Marca Trevigiana, dal canto suo, sta provvedendo il più velocemente possibile a sostituire i vari pensionamenti dei medici di medicina generale, noti a tutti come "di base". Ma, i vertici dell'azienda sanitaria, hanno mai nascosto una mancanza di medici di medicina generale.

"Il quadro è più diversificato ma complessivamente non migliore se si esamina l’ambito della ricerca del Sole relativo alla presenza nelle province di medici specialisti sempre in rapporto alla popolazione - continua Calesso - Se Padova e Verona registrano rispettivamente il 18° e il 29° posto le altre province “precipitano in classifica”: Rovigo al 55° posto, Belluno al 71°, Venezia all’80°, Treviso al 100° e Vicenza al 102°. Anche questa è una conferma del progressivo “concentrarsi” di risorse e personale della sanità pubblica veneta in alcune aree metropolitane servite da grandi ospedali mentre il resto del territorio viene progressivamente marginalizzato se non abbandonato".

E' da qui che, per Luigi Calesso, si creano le basi per l'aumento delle prestazioni legate alla medicina privata o addirittura alla rinuncia di cure

"E’ la medicina che il cittadino è costretto a pagare di tasca propria quando i tempi di un esame, di una analisi, di un piccolo intervento nelle strutture pubbliche o in quelle private convenzionate sono troppo lunghi o il presidio sanitario pubblico troppo lontano da raggiungere - sottolinea - In alternativa, se non dispone delle risorse economiche necessarie, il cittadino rinuncia alle cure: anche questo è un fenomeno diffuso in Veneto, ed è in crescita".

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