TREVISO - (Ro) A giudizio per violenza sessuale su una minorenne ma anche per pedopornografia, ingiurie ed estorsione. Una storia agghiacciante di sevizie? Per nulla. Vittima e carnefice non si sono mai nemmeno sfiorati. Ma avrebbero fatto sesso virtuale. O meglio: lui, quasi 40 anni, residente nel Nord Italia, avrebbe indotto la ragazzina, oggi quasi 20enne, di Treviso, a fare sesso da sola. Come? Spacciandosi per un avvenente 25enne. Lei credeva d’essere in chat con un’altra persona e, per la Procura, sarebbe stata ingannata e perciò stuprata. Vittima di uno scambio di partner. Prima le foto, poi il rapporto virtuale, infine lui chiede di più e lei si nega, a quel punto parte la minaccia: «Se non mi mandi altri video giro le immagini o avviso i tuoi genitori». La ragazza si confida e chiede aiuto. Scattano così le indagini che sfociano in un processo...
Ultimo aggiornamento: 10:45
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