Commercio e industria: trecento imprese chiuse in soli 2 mesi nella Marca

Venerdì 12 Marzo 2021 di Paolo Calia

A febbraio le imprese attive in provincia di Treviso erano 78.498. A dicembre, quindi tre mesi prima, erano invece 78.814. In tre mesi hanno chiuso 316 attività di ogni genere: aziende, negozi, uffici, imprese per servizi alle aziende o alla persona; officine o immobiliari; ditte specializzate nell’edilizia o nell’agricoltura. In ogni settore. La media è stata di tre al giorno. Alcuni numeri: le imprese manifatturiere sono passate da 9.797 a 9.763; le attività commerciali da 16.676 a 16.563; le aziende impegnate in agricoltura da 14.154 a 14.032. Tiene, nonostante tutto, il sistema moda inteso come produzione: da dicembre a febbraio le aziende sono passate da 1.557 a 1.550. Globalmente Un dato così fa riflettere, testimonia sicuramente la crisi imperante alimentata da una pandemia che non accenna a diminuire. Ma sorprende ancora di più se confrontato a quanto accadeva nello stesso periodo di un anno fa, quindi tra dicembre 2019 e febbraio 2020: le imprese che hanno chiuso sono state 634. Quasi il doppio, alla media di sette al giorno. La lettura non deve però ingannare: oggi non si sta meglio di ieri. Le chiusure nei tre mesi tra la fine 2020 e l’inizio del 2021 sono state inferiori semplicemente perchè la pandemia ha frenato le nuove aperture. Gli imprenditori hanno osato meno. Chi ha capitali da investire, se può, li tiene fermi e attende tempi migliori. «Sicuramente c’è questo fattore - spiega Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio - ma hanno influito molto anche gli aiuti ricevuti dallo Stato.

Tanti imprenditori sono riusciti a non chiudere per quello, hanno resistito nella speranza di ottenere qualcosa».


LA RICERCA
L’immagine di una provincia che arranca viene fuori dal monitoraggio fatto dal settore studi e ricerche della Camera di Commercio di Treviso-Belluno. Si tratta di un esame approfondito, analitico, suddiviso per categorie e settori: agricoltura, manifatturiero, alimentari, moda, legno arredo, commercio, alloggio e ristorazione, servizi alle imprese e servizi alle persone declinate per ogni tipo di attività oltre a tanti altri settori per un totale di 27 categorie ricche di numeri e riferimenti. La banca dati dell’ente camerale ha costantemente sotto controllo il polso della situazione. E assiste a un duplice fenomeno: da una parta la moria di imprese, dall’altra la difficoltà a far decollare attività nuove. 


LE FERITE
Agricoltura con 122 imprese chiuse, manifatturiero con 34 e commercio con 113, sempre nell’arco di tre mesi: sono questi i settori più in crisi. Si tratta di autentiche ferite nel tessuto economico provinciale. Tante piccole crisi che poi alimentano un altro dato da non sottovalutare: gli oltre 100mila lavoratori in cassa integrazione gestiti dagli uffici provinciali dell’Inps, che per far fronte alla marea montante di domande e di pratiche ha allestito una task-force in grado di ricevere un caso e smaltirlo nel giro di pochi giorni; 48 ore se si tratta di assegni per bonus o indennità varie. L’analisi della Camera di Commercio va poi in profondità, analizza la situazione di ogni singolo comune trevigiano. E più ci si inoltra nella lettura dei dati, più i contorni della crisi emergono nitidi. Nei piccoli comuni la sensazione di stagnazione è evidente. Ad Altivole, per esempio, tra dicembre e febbraio ha aperto una nuova attività, l’anno precedente nello stesso periodo chiudevano in 14. Ma nei mesi del Covid s è cristallizzato un po’ tutto: nessuno a chiuso, ma quasi nessuno è partito per nuove avventure professionali. Nei centri maggiori la situazione è analoga ma i numeri più evidenti: a Treviso sono state due le attività aperte in tre mesi, l’anno scorso ne chiusero invece 24. Il settore più in difficoltà è quello del commercio con 18 imprese chiuse negli ultimi tre mesi contro le 20 di dodici mesi fa. Situazione analoga a Castelfranco con un’apertura in tre mesi, mentre a Conegliano la crisi si mantiene a livelli sempre alti: 15 chiusure un anno fa, 14 negli ultimi tre mesi. Il commercio, come un po’ ovunque, soffre maggiormente: se un anno fanno avevano aperto sette attività, dodici mesi dopo hanno chiuso in nove. Andando ai numeri assoluti l’impatto è ancora più impressionate: in tre mesi Treviso città ha perso otto aziende di commercio al dettaglio ma ha guadagnato sei nuove sedi d’impresa nel settore costruzioni.

 

Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 17:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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